In Ticino solo il 31% riesce a risparmiare, contro il 47% in Svizzera

Il 79% degli svizzeri ritiene importante risparmiare, ma solo il 47% è riuscito effettivamente a farlo negli ultimi sei mesi.
E le differenze regionali sono importanti: ha messo da parte qualcosa il 50% degli svizzeri tedeschi e il 41% dei romandi, ma solo il 31% dei ticinesi.
È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo condotto per conto dell’assicuratore Baloise dall’istituto di ricerca YouGov, che ha coinvolto 2000 persone fra i 15 e i 79 anni in tutto il paese. Per quanto riguarda il Ticino va anche segnalato che le situazioni di indebitamento interessano l’8% del campione, assai più che in ambito tedescofono (2%) o francofono (3%).
In generale nella scelta delle soluzioni per economizzare qualcosa domina il conto di risparmio (71%), con un netto distacco rispetto ad altre alternative. Oltre la metà della popolazione (52%) possiede inoltre un conto 3a classico e il 31% ha un 3a con titoli. Il 24% dichiara inoltre di investire in azioni o ETF, con una punta del 39% fra giovani tra i 15 e i 22 anni.
Il 54% della popolazione versa annualmente contributi nel pilastro 3a. Il 15% invece non ha mai convogliato soldi in tale pilastro, pur conoscendolo: il motivo principale adotto è che il reddito è considerato troppo basso (64%).
Il 60% degli svizzeri intervistati valuta le proprie conoscenze finanziarie come al massimo nella media e il 69% ritiene che l’educazione impartita a scuola in questo campo sia insufficiente. Oggi l’acquisizione di conoscenze avviene per lo più in modo informale: le due fonti di gran lunga più importanti sono l’ambiente personale (52%) e i consulenti bancari e finanziari (49%). Offerte come i social media o i podcast (9%) e i corsi (8%) rimangono chiaramente in secondo piano.
Oltre la metà della popolazione (57%) si sente attualmente soddisfatta della propria situazione finanziaria. Le ragioni principali sono un reddito sufficiente o buono (33%), riserve finanziarie o patrimonio (23%) e l’assenza di preoccupazioni immediate (20%). Guardando al futuro, tuttavia, il benessere finanziario diminuisce (44%): le ragioni principali citate sono soprattutto le incertezze del sistema pensionistico (24%), le lacune percepite nella previdenza o una pensione troppo bassa (20%) e una generale incertezza sul futuro (17%). Il malessere è particolarmente pronunciato nella fascia di età compresa tra i 30 e i 44 anni: solo il 35% si sente a proprio agio, mentre circa una persona su cinque (21%) dichiara di sentirsi a disagio.
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