Circa 300 persone hanno partecipato questo fine settimana al congresso di fondazione del Partito comunista rivoluzionario (PCR) svizzero.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
“È giunto il momento di un ritorno del comunismo rivoluzionario”, ha dichiarato Dersu Heri, segretario del nuovo partito, citato in un comunicato.
Il manifesto della nuova formazione politica è stato adottato all’unanimità dai partecipanti, riunitisi da venerdì a domenica a Burgdorf, nel Canton Berna.
Al congresso hanno partecipato in totale 342 studenti, apprendisti, e lavoratori, secondo il comunicato stampa.
“La crisi climatica e la pandemia, le guerre imperialiste e l’inflazione favoriscono le posizioni comuniste”, ha sottolineato il PCR. “Per poter lottare davvero contro il capitalismo, abbiamo bisogno di un vero marxismo. Questo esiste solo nel PCR”.
Secondo il neo-costituito partito, il comunismo è di nuovo una prospettiva tangibile. Durante il congresso si è parlato molto anche di Palestina. Il PCR ha espresso solidarietà alle proteste filo-palestinesi.
Un partito messo al bando nel 1940
In Svizzera il primo Partito comunista è stato fondato nel 1921 ed è stato messo al bando dal Governo nel 1940.
Dopo la guerra il Consiglio federale revocò i divieti che colpivano le organizzazioni di estrema sinistra e di estrema destra.
Ancor prima della revoca di questo divieto, nel 1944, nacque il Partito del lavoro, che riuniva comunisti che non avevano aderito al Partito socialista. La denominazione ‘comunista’ è riapparsa in Ticino nel 2007, quando la sezione locale del Partito del lavoro decise di cambiare nome.
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