La settimana in Svizzera
La settimana è stata caratterizzata da un incidente nel canton Svitto (4 persone sono cadute da una seggiovia riportando gravi ferite) e dalle dimissioni immediate del Ceo di Credit Suisse. Fanno poi notizia il ritorno della mucca pazza (ma si tratta di una forma atipica dovuta a una mutazione genetica) e i continui ritardi delle Ferrovie svizzere conosciute per la loro puntualità. Da ultimo, la Confederazione informa che le procedure accelerate per l'esame delle richieste d'asilo funziona.
Quattro persone sono rimaste gravemente ferite giovedì sera in seguito alla caduta di un sedile della seggiovia nella località sciistica di Stoos, Canton Svitto. L’incidente si è verificato poco dopo le 22: si trattava di una corsa speciale.
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Incidente in seggiovia a Stoos, 4 feriti gravi
Il CEO di Credit Suisse Tidjane Thiam se ne va. L’amministratore delegato della seconda banca svizzera lascerà l’incarico e l’istituto il 14 febbraio. Era al centro di dure critiche per lo scandalo dei pedinamenti. Per i suoi 4 anni e 8 mesi di lavoro nel gruppo l’ex CEO avrà guadagnato oltre 70 milioni di franchi. Una delle retribuzioni più alte della storia svizzera.
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Il CEO Tidjane Thiam lascia Credit Suisse
Un nuovo caso di morbo della mucca pazza, il primo dall’ormai lontano 2012, è stato diagnosticato lo scorso mese in una fattoria del Canton Svitto. Ma si tratta di una forma atipica di encefalopatia spongiforme bovina originata da una mutazione genetica e per questo motivo non trasmissibile ad altri animali o all’uomo
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Un nuovo caso di mucca pazza in Svizzera, “Nessun rischio”
Il sistema delle procedure accelerate per l’esame delle richieste d’asilo funziona. Lo ha dichiarato giovedì il direttore della Segreteria di Stato della migrazione Mario Gattiker, che ha presentato un bilancio a poco meno di un anno dall’entrata in vigore della revisione della Legge sull’asilo (1° marzo 2019).
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La procedura celere d’asilo funziona
In Europa le ferrovie Federali svizzere sono conosciute per la loro proverbiale puntualità. O almeno questo continua a ritenere parte dell’opinione pubblica. Ma in realtà la situazione cui sono confrontati quotidianamente gli utenti elvetici non coincide del tutto con l’immaginario collettivo.
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Una volta in Svizzera i treni arrivavano in orario
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