La settimana in Svizzera
Mentre a Berna si scatta la prima foto ufficiale del governo col cellulare, i contadini svizzeri rivendicano la loro importanza per l'economia. Dall'estero, giunge notizia di un 'foreign fighter' svizzero arrestato per un efferato crimine in Marocco, tre ex bancari accusati di corruzione e un jihadista cresciuto in Svizzera condannato a morte in Iraq.
È stata stampata in 45'000 copie. Può essere richiesta alla portineria di Palazzo federale, oppure scaricataLink esterno o ordinataLink esterno sul sito della Confederazione. È l'annuale foto ufficiale del governo svizzero, che per il 2019 è stata scattata da sei apprendisti. Col telefonino.
Il 2018 è terminato intanto con gli sviluppi sull'efferata uccisione -in Marocco, a metà dicembre- di due giovani turiste scandinave. In relazione al crimine, è stato arrestato un cittadino svizzero e spagnolo radicalizzato che si era trasferito in Nord Africa nel 2015.
L'agricoltura rappresenta meno dell'1% del PIL. Ma non è in questo modo che se ne stima il valore reale e l'utilità per il Paese. È quanto ha rivendicato giovedì l'Unione svizzera dei contadini nella sua conferenza stampa annuale.
Sempre giovedì, tre ex dipendenti di una banca svizzera sono stati arrestati a Londra in relazione a un atto d'accusa spiccato negli USA. Devono rispondere di corruzione, riciclaggio e frode di valori immobiliari nell'ambito di prestiti accordati al Mozambico.
Venerdì, infine, si è appreso che un giovane turco nato e cresciuto in Svizzera è sotto processo in Iraq poiché accusato di appartenere all'autoproclamato Stato islamico, per il quale avrebbe costruito detonatori per bombe. Rischia la pena di morte.
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