La settimana in Svizzera
La parità di genere, complice l'8 marzo, è l'argomento della settimana, che si è aperta con la fiducia del popolo svizzero alla radio-TV pubblica e le indicazioni del governo sul futuro delle relazioni con l'UE. Luce verde, intanto, alla riattivazione della centrale atomica più vecchia del mondo.
È stata bocciata con oltre il 70% dei voti l'iniziativa popolare comunemente chiamata "No Billag", dal nome della società che riscuote attualmente in Svizzera la tassa di ricezione. Un sì dalle urne avrebbe comportato la fine del servizio pubblico radiotelevisivo.
Un accordo istituzionale tra Svizzera e Unione europea è possibile, purché preveda un tribunale arbitrale cui ricorrere in caso di vertenze, che non sia la Corte di giustizia dell'UE. È scritto nel mandato negoziale adottato dal governo svizzero, reso noto lunedì.
Martedì, l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare ha dato il nulla osta alla riattivazione di Beznau 1. Il più vecchio reattore nucleare ancora in funzione al mondo era fermo dal 2015 per "irregolarità". Non si sono fatte attendere le reazioni.
Intanto una mozione, sostenuta dal governo, proponeva un allentamento delle norme sulle radiazioni non ionizzanti, per favorirel'arrivo in Svizzera del nuovo standard di telefonia e trasmissione dati 5G. La camera alta del parlamento l'ha rigettata.
Tra le iniziative che hanno sottolineato la Giornata internazionale della donna, giovedì, una campagna della Commissione federale per le questioni femminili intitolata 'Metà-metà'. Mira a convincere le donne a impegnarsi in politica, e i partiti a dar loro spazio.
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