La settimana in Svizzera
Il Forum economico mondiale con l'atteso intervento di Trump, la neve che oltre a coprire Davos mette in difficoltà la regione alpina, ma anche il lieto fine per una ricerca archeologica e una disavventura speleologica. È, in pillole, la settimana in Svizzera.
Gli occhi della Svizzera e del mondo erano puntati sul Forum economico mondiale tenutosi a Davos e in particolare su uno dei suoi ospiti, il presidente statunitense Donald Trump.
Da 100 a oltre 250 centimetri di neve, caduti in pochi giorni in molte zone delle Alpi svizzere. Le precipitazioni, mai così intense in quasi 20 anni, ha provocato tra sabato e lunedì scorsi la chiusura di diverse strade e linee ferroviarie per il pericolo valanghe.
Intanto, a Davos, 4'400 tra poliziotti e soldati entravano in servizio per garantire la sicurezza al WEF, dove mercoledì è stata la giornata dell'Europa. A favore di un vecchio continente forte e integrato, sono intervenuti Merkel, Macron e Gentiloni.
La 'mummia di Basilea', scovata 40 anni fa durante i lavori di restauro di una chiesa, non aveva altro nome. Fino a quando, giovedì, i ricercatori hanno divulgato l'esito delle analisi del DNA: la salma è di una nobildonna del '700, antenata di Boris Johnson.
La settimana non era cominciata bene per un gruppo di otto svizzero-tedeschi rimasti bloccati in una grotta allagata. Le forti piogge hanno ritardato l'intervento dei soccorritori, che li hanno infine tratti in salvo venerdì. Gli sventurati stanno bene.
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