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Imposta del 50% sui patrimoni di più di 50 milioni: il popolo svizzero dirà la sua

due giovani appendono un manifesto a una parete
"Basta coi profitti, il futuro ci appartiene": recita così lo slogan della Gioventù socialista a favore della loro iniziativa. © Keystone / Gian Ehrenzeller

La Gioventù socialista (GISO) ha comunicato mercoledì di aver raccolto le 100'000 firme necessarie per la sua "Iniziativa per il futuro".

Il testo proposto dalla sezione giovanile del Partito socialista chiede di introdurre un’imposta di successione del 50% sui patrimoni superiori ai 50 milioni di franchi. Gli introiti andrebbero a favore di una trasformazione eco-sociale.

Il popolo potrà esprimersi alle urne su un finanziamento socialmente equo della politica climatica, sottolinea in un comunicatoCollegamento esterno la GISO. Quest’ultima intende consegnare le firme – che già ora sarebbero oltre 130’000, a fronte delle 100’000 necessarie per la riuscita di un’iniziativa popolare – alla Cancelleria federale a inizio febbraio.

+ Nel 2021 un’altra iniziativa lanciata dalla Gioventù socialista che proponeva di tassare di più le persone abbienti era stata respinta in votazione popolare.

Le entrate fiscali derivate dall’imposta sarebbero circa di 6 miliardi di franchi all’anno, secondo la GISO, da utilizzare principalmente per finanziare misure volte a lavorare, vivere e abitare in modo ecologico e sociale.

Ad esempio, verrebbero sovvenzionati risanamenti di edifici ad alta efficienza energetica, programmi di riqualificazione per gli impiegati in settori “dannosi per il clima” o una massiccia espansione dei trasporti pubblici. I due terzi di questo tesoretto andrebbero alla Confederazione, quello restante ai cantoni.

“Le persone più ricche devono essere considerate responsabili della crisi climatica” a causa dei loro investimenti dannosi e dei loro comportamenti di consumo, ha dichiarato il presidente della GISO Nicola Siegrist, citato nella nota. Il testo è sostenuto da vari quadri del PS, come i due copresidenti Cédric Wermuth e Mattea Meyer. Pure diversi parlamentari ecologisti hanno sottoscritto l’iniziativa.

Dal canto loro, i Giovani liberali radicali hanno già annunciato l’intenzione di combatterla “con veemenza”. Ai loro occhi, il testo è infatti “un attacco frontale al modello svizzero di successo”.


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