Stagione estiva in calo, ma oltre la media per gli impianti di risalita elvetici
Inferiore a quella dell'anno scorso, ma comunque migliore della media: può essere descritta così, in estrema sintesi, la stagione estiva per gli impianti di risalita svizzeri, che hanno dovuto inizialmente fare i conti con il maltempo.
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Keystone-ATS
Stando ai dati diffusi mercoledì dall’associazione di categoria Funivie svizzere (FS), a livello nazionale nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto l’affluenza è scesa del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023, che era peraltro stato molto buono. Nel confronto con la media degli ultimi cinque anni si registra invece una progressione dell’11%: un dato che va comunque in parte relativizzato tenendo conto dei due anni di pandemia.
Le differenze regionali rimangono importanti. Nel confronto con il 2023 la Svizzera orientale segna -11% e i Grigioni -7%; più ridotto è stato lo scarto osservato in Vallese (-3), Svizzera centrale (-3%) e Ticino (-2%). In contro tendenza si sono rivelati l’Oberland bernese (+1%) nonché le Alpi vodesi e friburghesi (+9%).
Ampliando lo sguardo alla media quinquennale spiccano il +26% della Svizzera centrale e il +21% dell’Oberland bernese, con il ritorno in forze degli ospiti stranieri. Complice il rinnovato interesse degli svizzeri per le vacanze all’estero i Grigioni subiscono una contrazione del 12%. Da parte sua il Ticino (+8%) si muove a livelli leggermente inferiori alla media nazionale, mentre il Vallese non va oltre un +1%.
Funivie svizzere conta circa 350 membri di ogni regione del Paese, tra cui tutte le grandi e medie imprese del ramo, ma anche molte più piccole. L’associazione rappresenta gli interessi dei suoi membri e ne promuove la cooperazione. L’organizzazione ha sede a Berna e gestisce anche un centro di formazione a Meiringen, nell’Oberland bernese. Curiosità storica: la prima funivia per passeggeri in Svizzera fu costruita a Neuhausen am Rheinfall (SH) nel 1866 per collegare le rive del Reno con la stazione a turbina in mezzo al fiume.
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