Il Ticino diventa fiscalmente più attrattivo per le persone benestanti
L'elettorato ticinese ha approvato domenica una riforma fiscale, che prevede una riduzione dell'onere per le fasce di reddito più alte.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Osteggiata dalla sinistra, che ha lanciato il referendum, la riforma fiscale è stata accettata dal 56,9% dei votanti.
Tra le varie misure, la riforma prevedere in particolare una riduzione dell’aliquota per le persone con reddito superiore ai 300’000 franchi, che passerà dal 15 al 12% entro il 2030.
La misura permette al Ticino di guadagnare cinque posizioni nella competizione fiscale intercantonale.
I tagli al bilancio annunciati quasi contemporaneamente al dibattito sulla riforma fiscale hanno suscitato la rabbia della sinistra e dei sindacati, che ritengono che il Governo stia concedendo troppo alle persone ricche, tagliando nel contempo le prestazioni sociali.
I cittadini ticinesi erano chiamati alle urne anche per due altri oggetti. La revisione della legge sulla cassa pensioni cantonale, che prevede misure di compensazione per i dipendenti cantonali in seguito a un taglio delle rendite pensionistiche, è stata approvata dal 50,6% dei votanti.
Chiaro “no”, invece, per l’acquisto da parte del Cantone di uno stabile a Lugano firmato dall’architetto Mario Botta e che avrebbe dovuto essere trasformato in una “Cittadella della giustizia”. Il 59,5% dei votanti ha respinto il progetto.
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