Ai risparmi annunciati dalla Confederazione si aggiungono quelli minacciati da Washington.
Keystone / Georgios Kefalas
Il Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) si dice preoccupato per le misure di risparmio proposte dalla Confederazione: verranno a mancare 78 milioni di franchi che i politecnici dovrebbero compensare aumentando drasticamente le tasse d'iscrizione per gli studenti.
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tvsvizzera.it/mrj con RSI
Le misure di risparmio previste dalla Confederazione toccheranno anche l’educazione: al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) mancheranno 78 milioni di franchi, che dovranno essere compensati con un drastico aumento delle tasse d’iscrizione per il corpo studentesco. Secondo l’ateneo questo porterebbe a un cambiamento di paradigma e metterebbe a rischio il modello di successo della scuola.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 15 aprile 2025:
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Secondo il rettore dell’ETHZ Günther Dissertori, “c’è il rischio che ci sia uno spostamento verso gli studenti che se lo possono permettere e non quelli più bravi”. L’obiettivo dell’ateneo, però, è di attirare l’eccellenza.
Secondo i calcoli fatti dal politecnico, le studentesse e gli studenti stranieri dovrebbero pagare in futuro tasse sette volte più alte rispetto a quelle di oggi, mentre quelli svizzeri dovrebbero sborsare più del doppio (attualmente la tassa annuale per loro è di 1’460 franchi). “Tanti di questi studenti indigeni vengono aiutati dalle famiglie. Vuol dire che alla fine si tratta di uno spostamento di costi su queste ultime”, aggiunge Dissertori.
Preoccupano anche i tagli statunitensi
Ma a preoccupare sempre più il “Poli” sono anche le notizie che vengono da Oltreoceano, con le pressioni del Governo Trump sulle università statunitensi. L’ETHZ recentemente ha deciso d’ignorare un questionario inviato da Washington su un progetto di ricerca finanziato dagli USA.
“Per ora non abbiamo visto conseguenze”, racconta il rettore. “Forse ci saranno conseguenze nel fatto che qualche progetto non sarà più finanziato, ma in confronto all’importanza dei valori che noi vogliamo rappresentare e mantenere, queste conseguenze non sono troppo importanti. La libertà della ricerca e della formazione sono valori fondamentali”.
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