Il Parlamento svizzero raccomanda di respingere l’iniziativa “200 franchi bastano”
Keystone / Alessandro Della Valle
Il Parlamento ha bocciato l’iniziativa "200 franchi bastano", che proponeva una forte riduzione del canone radiotelevisivo, preferendo invece il controprogetto del Consiglio federale con modifiche più moderate.
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Keystone-ATS
L’iniziativa popolare “200 franchi bastano” (iniziativa SSR) non ha avuto successo sotto la Cupola federale. Dopo il Consiglio nazionale, lunedì anche il Consiglio degli Stati ha tacitamente respinto il testo che mira a ridurre il canone radiotelevisivo da 335 a 200 franchi all’anno.
L’iniziativa dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e dei Giovani PLR (destra) vuole abbassare il canone a 200 franchi all’anno ed esentare tutte le imprese. Solo l’UDC e il presidente dell’USAM Fabio Regazzi (Centro) hanno difeso il testo, senza però sostenerlo formalmente.
Il Consiglio degli Stati preferisce il controprogetto del Consiglio federale, contrario all’iniziativa, a livello di ordinanza. Il canone dovrebbe passare a 312 franchi nel 2027, poi a 300 nel 2029 per i privati. Anche il fatturato che consente l’esenzione per le imprese è stato rivisto al rialzo, da 500’000 franchi a 1,2 milioni.
Dopo un lungo disaccordo, le commissioni parlamentari competenti hanno infine rinunciato a elaborare un controprogetto parlamentare. Entrambe le Camere hanno confermato la decisione.
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