Il Governo conferma le quote protette per donne e minoranza latina
Negli organi direttivi di imprese e istituti parastatali andrà garantita una percentuale prestabilita di persone italofone, francofone, romance e di genere femminile.
Il Consiglio federale ha oggi, mercoledì, confermato l'obiettivo di una rappresentanza femminile del 40% negli organi direttivi di imprese e istituti parastatali. La quota è fissata al 30% per le aziende quotate in Borsa. La ripartizione di persone appartenenti alle diverse regioni linguistiche del Paese rimane di 22,9% per la francofonia, 8,0% l'italofonia e 0,5% per la Svizzera romancia. Le persone appartenenti alla maggioranza germanofona continueranno dunque a essere rappresentate con una percentuale del 62,2%. I valori di riferimento (di durata indeterminata) già in vigore per le comunità linguistiche vengono dunque mantenuti, ha indicato il Governo in una notaLink esterno, poiché la ripartizione delle lingue nazionali in Svizzera è pressoché invariata dal 2021.
Quote per le donne
Il Consiglio federale ha inoltre ribadito che deve essere garantita un'equa rappresentanza femminile. In linea di principio si persegue l'obiettivo della parità ma il valore del 50% non può essere raggiunto per motivi aritmetici, visto che nell'85% delle imprese e degli istituti parastatali il numero attuale dei membri del Consiglio di amministrazione e del Consiglio d'istituto è dispari, ha precisato l'Esecutivo. A seconda delle dimensioni di tali organi, la ripartizione dei generi è dunque considerata equa già con una quota del 40%, che dovrà essere raggiunta entro la fine del 2027.
Gli obiettivi confermati oggi dal Governo entreranno in vigore il primo gennaio 2024 e riguardano una trentina di aziende e istituti parastatali, fra cui la Posta e le Ferrovie federali (FFS), RUAG, Svizzera Turismo e i Politecnici federali. Interessata anche SSR SRG, di cui fa parte questa testata
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