Il Covid ridisegna il tempo libero degli svizzeri
La pandemia ha agito come uno spartiacque nelle abitudini degli svizzeri, ridisegnando il modo in cui la popolazione impiega il proprio tempo libero. Secondo una recente indagine dell'Ufficio federale di statistica (UST), si assiste a un calo significativo nella partecipazione a eventi culturali e attività all'aperto, a fronte di un'esplosione delle attività creative amatoriali, specialmente tra i più giovani.
L’analisi, che confronta i dati del 2024 con quelli del 2019, l’ultimo anno prima della crisi sanitaria globale, rivela un cambiamento netto nelle preferenze e nei comportamenti. Le restrizioni e il nuovo contesto sociale imposti dalla pandemia sembrano aver spinto molti a riscoprire passioni e hobby da coltivare nella sfera privata.
Il calo delle uscite culturali e ricreative
I dati mostrano un allontanamento generale dai luoghi di aggregazione culturale e sociale. La frequentazione di musei, mostre e spettacoli di danza ha subito una flessione di sei punti percentuali, mentre cinema e concerti hanno perso sette punti. Un calo ancora più marcato si registra per gli eventi all’aperto, come le feste urbane (-7 punti), di paese (-8 punti) e quelle tradizionali (-11 punti).
Un settore particolarmente colpito è quello della vita notturna: i frequentatori di discoteche sono diminuiti di un quinto dal 2014, con un’accelerazione del calo registrata proprio dopo la pandemia. Queste tendenze risultano ancora più accentuate nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 29 anni, suggerendo un cambiamento generazionale nelle modalità di socializzazione.
L’impennata della creatività individuale
In contrapposizione al calo delle attività esterne, l’indagine evidenzia un vero e proprio boom delle pratiche creative e artistiche svolte a livello amatoriale. La fotografia è cresciuta di 8 punti percentuali, il disegno e la pittura di 6 punti (con un picco di +11 punti tra i giovani), e la ceramica di 5 punti (+11 tra i giovani).
L’incremento più spettacolare riguarda la danza, che ha visto un aumento del 75% rispetto al periodo pre-pandemico, con un giovane su cinque che si dedica a questa attività. Questo fenomeno, definito dall’UST come una tendenza a “chiudersi nella propria sfera privata”, indica una riscoperta del valore del tempo trascorso in casa, dedicato a coltivare talenti e passioni personali.
Il desiderio inespresso di cultura
Nonostante il cambiamento nelle abitudini, il desiderio di cultura rimane forte. Un dato inedito rivela che quasi quattro quinti della popolazione (79%) vorrebbero partecipare a più eventi culturali. I principali ostacoli citati sono la mancanza di tempo (50%) e i costi elevati (29%). Altri fattori includono la semplice mancanza di voglia di uscire (18%) e la distanza geografica dell’offerta culturale (16%).
L’UST invita tuttavia a interpretare i dati con cautela, a causa di un cambiamento significativo nelle modalità di raccolta delle informazioni, passate prevalentemente online nel 2024. Ciononostante, le tendenze emerse delineano un quadro chiaro di come la pandemia abbia lasciato un’impronta duratura sul tessuto sociale e culturale svizzero, ridefinendo il confine tra spazio pubblico e privato nel tempo libero.
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