Identità elettronica, il Governo invita a votare “sì”
Il Consiglio federale invita ad approvare la legge sull’identità elettronica statale, gratuita e facoltativa, pensata per semplificare e rendere più sicure le interazioni online con autorità e imprese.
L’identificazione elettronica, gratis e facoltativa, renderà più sicuro, semplice ed efficiente interagire online con le autorità o le imprese.
Parola del consigliere federale Beat Jans che invita ad approvare la legge sul un mezzo d’identificazione elettronico statale (ID-e) in votazione il prossimo 28 di settembre.
Attualmente, in Svizzera non esiste un ID-e, ricorda una nota diffusa martedì dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP): il motivo? Il popolo ne aveva respinto l’introduzione nel 2021, in particolare perché sarebbe stato emesso da imprese private.
Dopo aver tratto i dovuti insegnamenti da questo rovescio, Parlamento e Governo hanno cambiato rotta: la nuova legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (legge sull’ID-e), contro la quale è stato lanciato il referendum, istituisce una base legale per introdurre un’ID-e statale.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 12 agosto 2025:
Nessuno sarà a ogni modo obbligato a procurarsi un’identità elettronica, specifica il comunicato. Con l’ID-e, che funziona come una carta di identità digitale, le cittadine e i cittadini svizzeri e le e i titolari di una carta di soggiorno per stranieri potranno però identificarsi online nei confronti di autorità o imprese.
Chi desidera imparare a guidare, ad esempio, può iscriversi all’esame teorico utilizzando l’ID-e e, una volta superato l’esame, conservare la licenza digitale per allievo conducente insieme all’ID-e nel portafoglio elettronico della Confederazione. L’ID-e può essere utilizzato anche per dimostrare l’età quando si desidera acquistare online un prodotto soggetto a limiti d’età.
Dal canto loro, gli oppositori temono che l’ID-e non sia sicuro e non protegga a sufficienza la sfera privata: verrebbero trattati molti dati sensibili, con un rischio di abusi e di sorveglianza di massa. A loro avviso le persone senza smartphone saranno discriminate e non vi sono garanzie solide che l’ID-e rimarrà facoltativo.
Ma per il Consiglio federale e il Parlamento, lo Stato, in quanto emittente dell’ID-e e gestore dell’infrastruttura tecnica necessaria, garantirà la protezione della sfera privata e l’autodeterminazione nell’uso dei dati personali.
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