I tagli di Trump preoccupano le università svizzere
Il Politecnico federale di Zurigo ha ricevuto un questionario da Washington.
Keystone / Georgios Kefalas
L’amministrazione Trump ha inviato un formulario al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) sui progetti di ricerca finanziati dagli USA. Il contenuto non è stato rivelato, ma potrebbe trattarsi di un intralcio a progetti sul clima o questioni di genere.
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Keystone-ATS
Dopo le Agenzie dell’ONU e le ONG di Ginevra, l’amministrazione Trump si è messa a fare domande anche al mondo accademico e scientifico elvetico. L’ETHZ ha ricevuto da Washington un questionario sui progetti di ricerca finanziati dagli Stati Uniti. L’ateneo non ne rivela il contenuto, ma potrebbe delinearsi un intralcio a progetti sul clima o le questioni di genere.
Una situazione che preoccupa l’organizzazione mantello delle università svizzere Swissuniversities. La presidente Luciana Vaccaro, intervistata dalla RSI, parla di limitazione della libertà accademica.
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“Diverse università elvetiche hanno vari progetti con gli USA. Nelle prossime settimane altri atenei riceveranno questionari simili. Mi preoccupa che l’amministrazione americana interferisca su questo piano. La scienza non è un partito politico, ma questi questionari sono orientativi e selettivi. Si basano su elementi che limitano la libertà accademica”.
Limitazioni che hanno già avuto conseguenze, spiega: “Il Politecnico federale di Losanna (EPFL) ha già ricevuto candidature da scienziati americani licenziati nel loro Paese e che ora vogliono lavorare in Svizzera”. Un segno, prosegue, che gli USA si stanno impoverendo della propria capacità di ricerca, dopo essere stati per decenni “il fulcro della ricerca mondiale”. “La ricerca è il motore dell’evoluzione che muove l’economia. Penso che in una situazione instabile come quella odierna, l’economia potrebbe reagire sapendo che s’impoverisce la capacità d’innovazione”.
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