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I socialisti chiedono misure contro la povertà in Svizzera

I ministri socialisti Elisabeth Baume-Schneider e Beat Jansal congresso del partito a Ginevra.
I ministri socialisti Elisabeth Baume-Schneider e Beat Jansal congresso del partito a Ginevra. KEYSTONE/© KEYSTONE / SALVATORE DI NOLFI

Tra le misure avanzate oggi nel corso del congresso partitico: asili nido pubblici, affitti accessibili e prestazioni complementari.

La lotta alla povertà ha costituito il fulcro del congresso del Partito socialista svizzero tenutosi oggi a Grand-Saconnex, nel Canton Ginevra. La precarietà è “la conseguenza di decisioni politiche”, ha denunciato la copresidente del partito Mattea Meyer davanti ai circa 400 delegati presenti.

Meyer ha invitato i membri del partito a raddoppiare gli sforzi per garantire che la 13esima pensione AVS sia accettata nella votazione del prossimo 3 marzo. Ma il partito non si limita alla proposta alle urne: i delegati hanno infatti adottato un documento programmatico per porre fine alla povertà in Svizzera entro il 2030 che prevede diverse altre misure per garantire una vita dignitosa e indipendente, tra cui asili nido pubblici, affitti accessibili e prestazioni complementari.

Quasi 745’000 persone colpite

Intitolato “Combattere la povertà piuttosto che le persone colpite”, il documento definisce tre priorità per aiutare le quasi 745’000 persone in Svizzera che soffrono di questo problema: le pari opportunità fin dalla prima infanzia, la lotta contro la mancata richiesta di prestazioni sociali da parte del 30% degli aventi diritto e l’introduzione di una nuova tassa di successione federale.

Il documento è quindi in linea con l’iniziativa “Per il futuro” di Gioventù socialista (GISO), che destina le entrate di una nuova tassa di successione al finanziamento “socialmente equo” della protezione del clima. La crisi climatica è la crisi più importante”, ha detto Matter, criticando l’UDC, che si appresta ad eleggere un presidente – a suo dire – scettico nei confronti del clima.

Negoziati con l’UE

Il congresso è stato anche l’occasione per i delegati di rendere omaggio ad Alain Berset. L’ex consigliere federale – che per sua stessa ammissione ha trascorso dodici anni a “guidare il futuro del Paese” – è stato applaudito calorosamente.

“Ho cercato di dare il massimo in ogni momento”, ha dichiarato Berset, appena tornato da un viaggio a Varsavia e Kiev organizzato nell’ambito della sua candidatura a segretario generale del Consiglio d’Europa.

A due anni esatti dall’inizio dell’offensiva russa, la guerra in Ucraina è stata menzionata anche dal successore in governo di Berset, Beat Jans. Questo conflitto, ma anche la protezione del clima e le questioni sociali, sono sfide per il continente, ha affermato, sostenendo che la Svizzera deve impegnarsi nei negoziati con l’Unione europea.

Tornando al tema della lotta alla povertà, la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider – che non ha potuto sostenere ufficialmente l’iniziativa per la 13ma AVS – ha dal canto suo espresso l’intenzione di adoperarsi per garantire a tutti una vita dignitosa.

“No” all’iniziativa del Centro

I delegati hanno poi discusso di sanità e hanno raccomandato di respingere l’iniziativa popolare del Centro “Per premi più bassi – Freno ai costi nel settore sanitario” sottoposta a voto popolare il prossimo 9 giugno. Secondo la consigliera nazionale Barbana Gysi (SG), l’adozione del testo potrebbe portare all’eliminazione di prestazioni dal catalogo dell’assicurazione di base, delle franchigie o a una maggiore pressione sul personale.

Senza sorpresa hanno invece sostenuto l’iniziativa “Per premi meno onerosi”, presentata dallo stesso PS e in votazione anch’essa il prossimo 9 giugno. Per quanto concerne gli altri due oggetti sottoposti al popolo in quella data, i delegati raccomandano di respingere l’iniziativa “Per la libertà e l’integrità fisica”, mentre si sono detti favorevoli alla Modifica della legge federale sull’energia e della legge sull’approvvigionamento elettrico.

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