I salari reali sono aumentati dello 0,9% nel 2024 nell’ambito dei principali contratti collettivi di lavoro
I salari previsti dai contratti collettivi di lavoro sono aumentati del 2,1% nel 2024, che, tenendo conto del rincaro, si arriva a un aumento dello 0,9%, ossia più di quello del 2023 (0,3%).
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Keystone-ATS
Le parti sociali firmatarie dei principali contratti collettivi di lavoro (CCL) in Svizzera per l’anno in corso hanno concordato un aumento nominale medio del 2,1% dei salari lordi.
Tenendo conto del rincaro previsto (+1,2%), le retribuzioni reali dovrebbero segnare un incremento dello 0,9%, stando a un’indagine condotta dall’Ufficio federale di statistica (UST) pubblicata martedì.
Per l’inchiesta le funzionarie e i funzionari di Neuchâtel selezionano CCL di diritto pubblico e privato che interessano almeno 1’500 persone – ossia CCL principali ai sensi dell’UST – in vigore almeno nel periodo primo marzo-giugno. Quest’anno tali CCL riguardavano complessivamente circa 613’000 persone. Gli adeguamenti concordati sono considerati se entrano in vigore al più tardi alla fine del primo semestre dell’anno di rilevazione.
L’aumento nominale risulta inferiore a quello del 2023 (che era stato del 2,5%, per una crescita reale dello 0,3%), ma superiore a quello degli anni precedenti (2022: 0,8%; 2021: 0,4%; 2020: 0,9%), si legge in un comunicato odierno.
Come l’anno scorso, la progressione media delle paghe nominali quest’anno è ripartita sostanzialmente a titolo collettivo (1,7%). Lo 0,4% è invece stato versato a titolo individuale. L’81% della massa salariale destinata agli aumenti delle retribuzioni è quindi stata distribuita uniformemente ai salariati. Gli adeguamenti concessi a titolo collettivo sono stati la maggioranza sia nel settore secondario (87%) che in quello terziario (78%).
I salari nominali sono aumentati dell’1,9% nel settore secondario e del 2,3% nel terziario. Nelle varie sezioni economiche – designate secondo la cosiddetta Nomenclatura generale delle attività economiche – gli adeguamenti in busta paga si sono articolati nel modo seguente: trasporto e magazzinaggio +2,7%, commercio all’ingrosso e al dettaglio nonché riparazione di autoveicoli e motocicli +2,6%, istruzione +2,5%, servizi di informazione e comunicazione +2%, amministrazione pubblica e difesa nonché assicurazione sociale obbligatoria +2%, attività manifatturiere +1,9%, sanità e assistenza sociale +1,9%, costruzioni +1,9%, attività finanziarie e assicurative +1,7%, attività professionali, scientifiche e tecniche +1,7%, e attività amministrative e servizi di supporto +1,7%.
Salari minimi: +2,0%
Sempre secondo l’inchiesta dell’UST, quest’anno i salari minimi definiti nei principali CCL sono stati aumentati del 2,0% (2023: 1,9%; 2022: 0,6%; 2021: 0,2%; 2020: 0,7%). Sono circa 1’800’000 le persone tutelate da un CCL che contiene clausole normative sui salari minimi e per il quale sono stati conclusi accordi in merito, scrive l’ufficio. I salari minimi sono aumentati dell’1,3% nel settore secondario e del 2,2% nel terziario.
Le trattative salariali tra le parti firmatarie di CCL si sono svolte lo scorso anno. Secondo il gruppo di esperti in previsioni congiunturali della Confederazione, le previsioni di rincaro per il 2024 erano stimate a +1,9% il 20 settembre 2023 e al +1,5% del 15 giugno 2023.
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