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I reati contro il patrimonio in Svizzera aumentano ancora

uomo mascherato con fare sospetto vicino a un'auto
I furti nei veicoli hanno registrato una forte progressione nel 2023. KEYSTONE

Nel 2023 i reati contro il patrimonio sono progrediti del 17,6% rispetto all'anno prima. In crescita anche i reati violenti gravi.

L’anno scorso in Svizzera sono stati registrati 522’558 reati ai sensi del Codice penale (CP), pari a un aumento del 14% rispetto al 2022.

Stando ai datiCollegamento esterno diffusi lunedì dall’Ufficio federale di statistica, questa progressione è da imputare soprattutto ai reati contro il patrimonio, che hanno fatto segnare una crescita del 17,5% a 354’967 casi. Questa tipologia di crimini rappresenta il 70% del totale.

Soprattutto furti

Oltre la metà dei reati contro il patrimonio è costituita da furti, inclusi quelli dei veicoli. Questi ultimi episodi hanno fatto registrare un incremento del 17,5%, arrivando a 54’517. In crescita anche i furti nei veicoli (del 71,4%), a 18’192 reati. Si tratta dei valori più alti mai registrati dall’introduzione della statistica nel 2009.

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“Anche se si tratta di casi meno gravi, causano comunque un’enorme mole di lavoro per la polizia”, ha dichiarato Mark Burkhard, presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS), citato in un comunicato stampa.

In crescita anche i furti con scasso e con introduzione clandestina, aumentati del 15,9% a 41’429 casi. In media ogni giorno nel Paese ne avvengono 114.

A livello nazionale i furti hanno raggiunto complessivamente una proporzione di 21,1 casi ogni 1’000 abitanti, in crescita di 3,3 rispetto al 2022.

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Ulteriore progressione dei reati digitali

Come avvenuto ogni anno dall’introduzione della prima pubblicazione dei dati su reati digitali nel 2020, anche nel 2023 si è registrato un aumento in questo ambito.

Complessivamente sono stati segnalati 43’839 casi di crimini compiuti digitalmente, il che corrisponde a una progressione del 31,5% su base annua.

La stragrande maggioranza dei casi (40’496) appartiene alla categoria della cibercriminalità economica, in crescita del 36.5%.

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I motivi principali di questa progressione sono stati l’aumento dei casi di phishing (+69,8%), dei reati di abuso di sistemi di pagamento online o abuso d’identità di terzi per scopi fraudolenti (+66,1%) nonché dei casi di merci pagate sulle piattaforme per piccoli annunci ma non consegnate (+23,1%). I reati sessuali online sono invece diminuiti (-7,4%).

Secondo Serdar Günal Rütsche, direttore della Rete di supporto digitale alle indagini sulla criminalità informatica (NEDIK), è “urgente mettere in campo risorse di polizia in questo settore o distribuirle in modo appropriato”. Anche se nel 2023 la criminalità informatica rappresentava solo l’8,4% di tutti i reati, spesso sono in gioco ingenti somme di denaro o danni significativi e il perseguimento di tali crimini si sta rivelando molto complesso.

+ Uno sguardo sulle statistiche sulla criminalità in Svizzera e nel mondo

In crescita le violenze gravi

In aumento sono risultati anche i reati violenti (47’381, +1,5%), anche se la cifra ogni 1’000 abitanti è rimasta simile a quella degli ultimi cinque anni (5,4). I 2’057 casi violenti gravi (+5,9%) sono il valore più alto mai registrato dall’introduzione della statistica nel 2009.

Gli omicidi sono cresciuti del 26,2% (53 contro 42 nel 2022), raggiungendo una cifra sopra la media dall’inizio delle statistiche (48). Pure i tentati omicidi hanno visto un incremento (229 reati, +17,4%). In calo invece le violenze carnali (839; -3,2%) e le rapine aggravate (51; -25,0%).

Due reati su cinque sono legati alla violenza domestica: l’anno scorso sono stati registrati 19’918 casi, lo stesso livello degli ultimi quattro anni. Dei 53 omicidi avvenuti l’anno scorso, 25 avevano legami con la violenza domestica.

Oltre 90’000 persone imputate

Per il 2023 la polizia ha registrato 90’403 persone imputate per uno o più reati ai sensi del Codice penale. Il numero di minorenni è aumentato del 4,2% e ha raggiunto le 11’032 persone, quello dei e delle giovani adulti è cresciuto del 3,7% arrivando a 13’792 e quello delle persone adulte è salito del 4,5% attestandosi a 65’549.

Circa il 44,3% di tutte le persone imputate era di nazionalità svizzera, il 31,2% apparteneva alla popolazione residente permanente straniera, il 6,6% alla categoria delle persone richiedenti l’asilo e il 17,9% alla categoria delle altre persone di nazionalità straniera. Questi dati sono sostanzialmente simili a quelli dell’anno precedente.

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