Grigioni, un nuovo modello di gestione degli impianti
L’acquisto della Weisse Arena da parte di tre comuni retici apre a un nuovo approccio per il turismo regionale, ma alcuni esperti invitano alla prudenza.
L’acquisizione della Weisse Arena da parte dei comuni di Flims, Laax e FaleraCollegamento esterno potrebbe aprire un nuovo capitolo per il turismo alpino svizzero. Le tre località grigionesi hanno deciso d’investire strategicamente 94,5 milioni di franchi nelle infrastrutture turistiche, rilevando funivie, impianti di risalita e ristoranti, per garantirne il controllo pubblico pur mantenendo una gestione privata. Un modello ibrido che potrebbe ispirare altre stazioni sciistiche, ma che solleva anche interrogativi sulla sua sostenibilità.
Questa operazione permette di mantenere il controllo locale sulle risorse turistiche e garantire alcune agevolazioni ai residenti. Ad esempio, i giovani fino a 17 anni continueranno a sciare gratuitamente, mentre per gli adulti il costo dell’abbonamento resterà di 250 franchi all’anno.
Il caso grigionese però potrebbe restare un’eccezione, come ha spiegato l’esperto internazionale di economia delle stazione sciistiche, Laurant Vanat ai microfoni di RTSCollegamento esterno: “Siamo in una situazione particolare: qui i comuni non salvano gli impianti di risalita ma investono strategicamente per mantenere, a lungo termine, il controllo su quello che è il polmone turistico della regione. E questo può avvenire solo in un numero limitato di stazioni, quelle che potrebbero diventare preda di gruppi di investimento stranieri, proprio come per la Weisse Arena”.
Resta quindi da vedere se i comuni avranno le capacità finanziarie per competere con i privati nell’acquisizione di impianti di risalita e se questo modello ibrido fra pubblico e privato sarà replicato in altre località svizzere.
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