Nel 2023 l'associazione Salvataggio Caprioletto è riuscita a salvare dallo sfalcio un numero doppio di cuccioli di capriolo rispetto all'anno prima.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
L’esplosione dei salvataggi va attribuita in particolare all’aumento del numero di volontari e volontarie istruiti all’uso di droni con telecamere termiche, che permettono di individuare gli animali nascosti nelle alte erbe.
Rispetto alla primavera e all’inizio dell’estate 2022, quest’anno sui prati hanno vegliato circa un terzo in più di persone volontarie (531 squadre contro 401), indica un comunicato diramato martedì dall’associazione. Inoltre ogni singolo pilota di droni ha sorvolato una superficie più vasta (86 ettari contro 68 l’anno precedente) per quasi 46’000 ettari complessivi (poco più di 27’000 nel 2022).
L’associazione ha iniziato le attività nel 2012 con un solo team. In quell’anno erano stati controllati 200 ettari e salvati 21 caprioli. Dal 2018, vi è stata una crescita esponenziale.
Nel periodo che va dalla tarda primavera all’inizio dell’estate le femmine di capriolo partoriscono, normalmente, uno o due piccoli, dal caratteristico mantello bruno fittamente maculato. Molto spesso le femmine lasciano il cucciolo nascosto nell’erba alta, mentre vagano nei paraggi in cerca di cibo. L’istinto di rimanere accucciati protegge i piccoli dai predatori, ma costituisce un pericolo mortale di fronte alle falciatrici.
In media, secondo i dati ufficiali, 1’500 piccoli caprioli finiscono nelle lame delle falciatrici ogni anno. Tuttavia, secondo il sito web dell’associazioneCollegamento esterno, il numero di casi non segnalati è molto più alto: varie migliaia. Salvataggio caprioletto opera in collaborazione con agricoltori e cacciatori.
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