Alla grande parata a Pechino c’era anche Ueli Maurer
La partecipazione di Ueli Maurer alla parata militare di Pechino ha suscitato reazioni in Svizzera, poiché l’ex consigliere federale ha scelto di presenziare all’evento a titolo privato, senza informare il Governo, pur trovandosi accanto a leader come Xi Jinping e Vladimir Putin.
L’ex consigliere federale Ueli Maurer ha partecipato alla grande parata militare organizzata a Pechino in occasione dell’80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Le foto lo mostrano in piedi su un podio nelle vicinanze di capi di Stato quali il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin.
In un’intervista rilasciata martedì alla televisione svizzerotedesca SRF, Maurer ha dichiarato di aver preso parte alla parata a titolo privato e di non aver informato il Consiglio federale. “Sarebbe stata una decisione difficile per il Governo. Non volevo metterlo in questa situazione scomoda”, ha motivato il 74enne. La rappresentanza ufficiale di Berna all’evento è garantita dall’ambasciatore elvetico a Pechino.
La presenza di Ueli Maurer alla parata nel servizio del TG 12.30 della RSI del 3 settembre 2025:
“In Svizzera si parla solo della parata militare”, ha detto Maurer. Ma in realtà – aggiunge lo zurighese – è un giorno di commemorazione per la fine della Seconda guerra mondiale. Questo conflitto è costato quattro milioni di vite in Cina, ha poi sottolineato il democentrista: “Il rispetto mi ha spinto ad accettare l’invito”.
A Pechino sono arrivati anche rappresentanti dei Paesi dell’Asia centrale, che Maurer incontrerà mercoledì. Si tratta di nazioni che facevano parte dello stesso gruppo della Svizzera in seno alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale, supervisionato per anni dall’ex ministro UDC in qualità di titolare delle finanze.
Rispondendo alle critiche piovute sul suo viaggio, Maurer ha affermato che, soprattutto di questi tempi, è necessario un dialogo reciproco. La Cina non ha mai molestato la Svizzera, ma anzi l’ha sempre sostenuta, ha fatto notare: “La nostra neutralità non dovrebbe erigere confini o muri, ma permettere di essere aperti verso tutti”.
Il commento di Daniele Papacella, corrispondente RSI da Berna:
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