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Nei Grigioni, due allievi poliziotti scagionati da accuse di razzismo

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Keystone-SDA

Due aspiranti poliziotti grigionesi, sospesi in seguito ad accuse di sessismo e razzismo, potranno continuare la loro formazione in un'altra scuola di polizia. Le accuse non erano verificabili, ha affermato lunedì il Consigliere di Stato retico Peter Peyer.

I due giovani, di età compresa fra i 20 e i 25 anni, avevano iniziato assieme ad altri tre la formazione al Centro di formazione di Amriswil (Turgovia) a inizio ottobre. Poco tempo dopo, gli allievi avrebbero fatto dichiarazioni apparentemente razziste e sessiste all’interno del campus scolastico. Tali uscite avrebbero diffamato e discriminato alcuni gruppi di persone, ha spiegato fa Marcus Kradolfer, direttore della scuola di polizia della Svizzera orientale, all’agenzia di stampa Keystone-ATS.

A differenza del Canton Grigioni, i tre altri corpi di polizia interessati – le polizie cantonali di Turgovia e San Gallo e la polizia municipale di San Gallo – hanno dimesso i loro allievi. Secondo quanto comunicato la settimana scorsa dal portavoce della polizia retica, non è stato possibile individuare alcun motivo di licenziamento o di dimissioni.

Accuse “non verificabili”

Il direttore del Dipartimento giustizia, sicurezza e sanità, Peter Peyer, ha confermato l’informazione oggi in Parlamento. Dopo diverse verifiche e interrogatori è stato appurato che le accuse contro i due aspiranti grigionesi “non erano verificabili né dal punto di vista temporale né dal punto di vista del contenuto e quindi non erano affidabili né utilizzabili”. Secondo Peyer non sussistono dunque motivi per un licenziamento o l’adozione di misure disciplinari. Ai due giovani è stato così consentito di proseguire la loro formazione in un’altra scuola.

Foglio sul comportamento adatto

A seguito dei chiarimenti, la granconsigliera socialista Xenia Bischof ha chiesto se la polizia riceva un sostegno sufficiente per individuare e prevenire tempestivamente comportamenti sessisti e razzisti. “Ogni singolo individuo deve sentirsi al sicuro quando ha a che fare con la polizia. Il loro lavoro deve essere assolutamente professionale”, ha sottolineato Bischof.

Peyer ha condiviso l’opinione della deputata. “Abbiamo visto che possiamo investire ancora di più in questo ambito. Rimane un compito permanente che dobbiamo affrontare”. A seguito di questo episodio, la polizia cantonale ha redatto un documento informativo che elenca il comportamento previsto dai poliziotti. Inoltre, l’argomento è parte integrante della formazione continua.

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