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Gli stipendi svizzeri sono alti, stabili, ma non sufficienti  

Portafoglio con banconote di franchi.
In Svizzera i soldi si spendono velocemente. Senza un abbonamento ferroviario ridotto, il costo di un biglietto di andata e ritorno da Berna a Zurigo per adulti (seconda classe) è di 200 franchi. KEYSTONE/© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

Quanto lontano si va con quasi 7’000 franchi al mese in Svizzera? Nuove statistiche mostrano che lo stipendio mediano nel Paese continua a crescere, ma per una parte della popolazione non è sufficiente a tenere il passo con i costi crescenti. 

Salari: alti e stabili dal 2008 

Nel 2022, per un lavoro a tempo pieno in Svizzera, il salario mediano mensile al lordo delle imposte è stato di 6’788 franchi, ha comunicato il 19 marzoCollegamento esterno l’Ufficio federale di statistica (UST). Secondo i dati, che vengono raccolti ogni due anni, si tratta di un aumento di 123 franchi al mese rispetto al 2020 e di 350 franchi rispetto a dieci anni fa. Nel frattempo, il divario tra i redditi più alti, medi e bassi è rimasto “relativamente stabile”: tra il 2008 e il 2022 tutte le categorie di reddito hanno registrato aumenti nominali simili. 

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Ma dietro la stabilità si nascondono grandi differenze. Per esempio, se si vuole uno stipendio più alto, a fronte di prezzi più alti, è meglio lavorare a Zurigo (7’729 franchi) che in Ticino (5’590 franchi). Un diploma universitario, soprattutto se porta a un lavoro con “un alto grado di responsabilità”, permette di ottenere almeno qualche migliaio di franchi in più rispetto a un titolo di studio di una scuola universitaria professionale o a un apprendistato. Tuttavia, il fattore davvero decisivo è il mestiere: in settori ad alta “creazione di valore” come quello del tabacco, le banche o la farmaceutica, i salari sono di gran lunga superiori a quelli di settori a basso reddito come la ristorazione o l’alberghiero. 

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Il divario di genere si sta lentamente riducendo 

Un altro fattore che continua a determinare differenze, anche se in diminuzione, è il genere. Nel 2022 le donne guadagnavano il 9,5% in meno degli uomini, in calo rispetto al 10,8% del 2020 e all’11,5% del 2018. L’UST non ha spiegato i motivi di questa diminuzione. Ha però indicato che il divario di genere è dovuto all’istruzione, all’età, al livello di responsabilità e al settore. Tuttavia, poiché le statistiche sono modellate per riflettere gli stipendi a tempo pieno, esse nascondono in parte anche una realtà pratica: le donne svizzere lavorano a tempo parziale molto più degli uomini. Secondo il quotidiano di sinistra Le CourrierCollegamento esterno, le statistiche dell’UST mostrano quindi un quadro “maschilista” che “non riflette le condizioni salariali della maggioranza delle donne”. 

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Intanto le donne sono sovrarappresentate nei settori a basso reddito (meno di 4’500 franchi), con il 62,5%, e sottorappresentate nei lavori ad alto reddito (più di 16’000 franchi), con il 24,6%. Tuttavia, secondo l’UST, entrambe le situazioni stanno leggermente migliorando a favore delle donne. Una legge che richiede che le maggiori aziende pubbliche svizzere abbiano almeno il 30% di donne nei loro consigli di amministrazione e il 20% nei loro consigli esecutivi potrebbe modificare ulteriormente quest’ultima statistica nei prossimi anni. Tuttavia, come dimostrano anche i dati raccolti, il divario retributivo tra i sessi aumenta quanto più si sale nella gerarchia professionale. 

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Anche l’isola felice della Svizzera ha problemi 

Senza dubbio, 6’788 franchi svizzeri possono essere un sacco di soldi. In effetti, la Svizzera è spesso classificata come uno dei Paesi con gli stipendi più alti al mondo, anche per chi si trova in fondo alla scalaCollegamento esterno sociale. Tuttavia, i soldi scompaiono velocemente. Zurigo e Ginevra sono tra le città più costose al mondo; la nazione alpina è anche in cima al Big Mac IndexCollegamento esterno (potere d’acquisto rispetto all’omonimo panino) della rivista The Economist. Se a ciò si aggiungono le detrazioni fiscali e pensionistiche, gli affitti medi elevati (1’412 franchi svizzeri per appartamento nel 2022), i costi dei trasporti pubblici e l’aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria (360 franchi al mese), gli stipendi da capogiro non sembrano più così alti. 

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Sebbene negli ultimi anni l’inflazione abbia colpito la Svizzera meno duramente di altri Paesi, ha anche annullato gli aumenti salariali annunciati dall’UST. Secondo la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), dal 2020 i salari reali sono diminuiti complessivamente dello 0,8%. Il calo è meno marcato che in altri Paesi europei, ma si fa sentire: stando a un sondaggio pubblicato a fine marzo, la metà delle famiglie svizzere non è in grado di risparmiare abbastanza denaro ogni mese per coprire una spesa imprevista come una visita urgente dal dentista. Quattro famiglie su dieci affermano che la loro situazione finanziaria gioca un ruolo importante nel non avere più figli. 

Le persone “a rischio di povertà” – definite come coloro che hanno un reddito disponibile inferiore al 60% della mediana – rappresentavano il 14,5% della popolazione svizzera nell’anno di riferimento 2021. La media dell’Unione Europea era del 16,8%. 

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Statistiche neutre, interpretazioni politiche 

L’ambivalenza su quanto sia buona o cattiva la situazione (o quanto sia buona per alcune persone, quanto cattiva per altre) si è riflessa direttamente nelle reazioni alle statistiche. 

Come se volesse anticipare i dibattiti, l’UST ha persino invitato il direttore dell’Unione svizzera degli imprenditori, Roland Müller, e il capo economista dell’Unione sindacale svizzera, Daniel Lampart, alla sua conferenza stampa – dove, secondo il quotidiano Le Temps, il “botta e risposta” tra i due ha quasi eclissato le notizie del giorno, compresi gli sviluppi positivi come la diminuzione del divario di genere. 

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Per Müller, se la situazione dell’inflazione è difficile, la pandemia di Covid-19 e le incertezze geopolitiche avrebbero potuto peggiorare le cose. Nel complesso, ha affermato, la stabilità riscontrata nelle statistiche è “incoraggiante”. Lampart, dal canto suo, ha affermato che il 12,5% dei lavoratori e delle lavoratrici che vivono con un “salario basso” (meno di 4’525 franchi al mese) è eccessivo e che lo stipendio minimo dovrebbe essere di 5’000 franchi. 

Tuttavia, poiché la Federazione dei datori di lavoro non è favorevole a ulteriori aumenti salariali settoriali, i sindacati stanno attualmente concentrando i loro sforzi su terreni più fertili, tra cui i salari minimi cantonali e le votazioni popolari sull’aumento del potere d’acquisto – come il recente successo della “tredicesima pensione” e una prossima votazione sui costi dell’assicurazione sanitaria. 

A cura di Balz Rigendinger/ts 

Traduzione dall’inglese: Sara Ibrahim. Revisione: Luigi Jorio.

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