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Gli acquisti online nascondono rischi, anche di natura penale

Un consumatore procede a un acquisto online davanti allo schermo del computer.
Una piattaforma online di successo ma controversa. KEYSTONE

Una donna ha dovuto subire un procedimento penale per aver acquistato in rete un prodotto pericoloso non omologato sulla piattaforma commerciale cinese Temu.

Il sito web Temu sta conoscendo un crescente successo nella vendita online dei più disparati prodotti a prezzi convenienti. Ma l’azienda cinese è sempre più criticata per la commercializzazione di merce pericolosa o addirittura illegale in Svizzera. Alcuni acquirenti ne stanno ora subendo le conseguenze, trovandosi a dover risponderne in tribunale.

Lettera dalla dogana

È il caso di una donna svizzera, segnalato dalla radiotelevisione pubblica RTS, che ha recentemente acquistato un puntatore laser per giocare con il suo gatto. Giunto in Svizzera il pacco è stato aperto dalle autorità di confine e il laser è stato sostituito da una lettera della Confederazione. “La dogana ha sequestrato il laser e ha proceduto a una denuncia in procura poiché si trattava di un oggetto vietato in Svizzera e considerato un’arma”, ha precisato la sfortunata acquirente.

In effetti, in Svizzera sono autorizzati solo i laser di categoria 1, con una potenza massima di 0,39 milliwatt, inferiore a quella del dispositivo acquistato. Inoltre l’utilizzo di questo laser può provocare cecità e ustioni, come mostrato in un videoCollegamento esterno dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Del resto, è risultato che sul controverso sito cinese sono in vendita diversi altri apparecchi analoghi, anch’essi illegali in Svizzera.

“La qualità non è il modello di business di Temu”, ha osservato in proposito alla RTS Wajdi Baccouche, amministratore delegato dell’agenzia di marketing Eminence.

Scaricabarile sulle responsabilità

Il sito online in questione “è semplicemente un intermediario come Alibaba o Aliexpress, che sono blindati dal profilo legale. Queste piattaforme mettono semplicemente in contatto venditori e acquirenti e spetta a questi ultimi assumersi la responsabilità”.

In seguito alle segnalazioni della RTS, Temu ha alla fine ritirato le offerte illegali dalla vendita. Ma il sito cinese precisa anche che sono i venditori ad essere responsabili dei loro prodotti.

La donna coinvolta in questa vicenda, dal canto suo, si dice sconcertata: “Sono indignata per il fatto di aver ordinato un semplice articolo su internet e ritrovarmi con una denunciata penale alla Procura, multata e con un’iscrizione nel casellario giudiziale”. La sanzione definitiva a suo carico non è stata ancora fissata dalla giustizia penale.

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