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Combatté contro l’Isis in Siria, condannato

Primo piano di due sedie e un banco di tribunale; sul fondo, sfocato, il collegio giudicante
La corte militare che ha giudicato Cosar, nella sala delle udienze del Tribunale penale federale di Bellinzona. © Ti-press

Il Tribunale militare ha condannato venerdì il ticinese di origini siro-aramee Johan Cosar a una pena di 90 aliquote giornaliere di 50 franchi, sospese con la condizionale per tre anni, per aver combattuto in Siria contro l'Isis in una milizia cristiana.

La corte, presieduta a Bellinzona dal colonnello Mario Bazzi, ha comminato all’imputato anche una multa di 500 franchi.

Il 36enne è stato condannato per essersi arruolato in un esercito straniero senza il permesso del Consiglio federale.

A fine 2012, forte della sua esperienza di sergente nelle forze armate elvetiche, Cosar ha partecipato alla costituzione e all’addestramento (l’imputato nega la prima delle due circostanze) del “Syriac Military Council”.

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Della milizia cristiana, Cosar è poi divenuto uno dei leader, continuando a reclutare soldati siriani in loco.

Per l’accusa di avervi prestato servizio dal 2013 al 2015, l’uditore militare aveva chiesto una pena pecuniaria di 180 aliquote giornaliere sospese e una multa di 2200 franchi.

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Il cugino del principale imputato è invece stato assolto dall’accusa di aver reclutato cittadini svizzeri per la guerra in Siria.

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