Gerhard Pfister confermato alla guida del Centro
I sodali dell'Alleanza di Centro si sono riuniti oggi a Svitto dove, oltre che sulla presidenza di partito, si sono espressi sulle votazioni federali del 9 giugno.
Riuniti oggi in assemblea a Svitto, i delegati dell’Alleanza del Centro raccomandano, con un “sì” convinto, di sostenere la loro iniziativa popolare “Per premi più bassi – Freno ai costi nel settore sanitario”. Con un “no” altrettanto netto, invitano a bocciare quella del PS “Per premi meno onerosi”. Entrambi i testi saranno sottoposti a popolo e cantoni il prossimo 9 giugno.
Senza sorprese, con 212 voti a favore e 1 contrario, la base del partito ha sostenuto l’iniziativa lanciata proprio dal Centro che ha l’obiettivo di controllare l’aumento dei costi sanitari, compresi i premi delle casse malati.
L’iniziativa affronta la causa dell’aumento dei costi, non i sintomi, ha spiegato ai delegati la vicepresidente del partito Yvonne Bürgin (ZH). Il freno ai costi proposto funziona come il freno all’indebitamento della Confederazione, un sistema che ha dimostrato la sua validità, ha detto.
Sistema sanitario malato
La consigliera nazionale zurighese ha affermato che il sistema sanitario è malato e pieno di falsi incentivi. I costi della salute sono la prima preoccupazione dei cittadini. Il sistema sanitario non deve diventare un lusso. Si potrebbero risparmiare sei miliardi di franchi senza ridurre la qualità, ha aggiunto.
Il testo prevede che la Confederazione e i Cantoni prendano provvedimenti, in collaborazione con gli attori del settore sanitario, quando i costi aumentano di oltre il 20% rispetto agli stipendi nel corso di un anno.
Freno ai costi
“Questo freno ai costi responsabilizzerà tutti ad adottare misure di risparmio”, ha dichiarato ancora Bürgin. Non ci saranno razionamenti o tagli ai servizi. “Vogliamo continuare ad avere il miglior sistema sanitario del mondo”, ha aggiunto.
Il Parlamento ha invece adottato un controprogetto indiretto che prevede essenzialmente l’introduzione di obiettivi di costo e qualità per il sistema sanitario. Tuttavia, l’Alleanza del Centro rimane fedele alla sua iniziativa, ritenendo che il controprogetto non sia sufficientemente efficace.
“No” ad iniziativa del PS
Con 166 contro 27 e 22 astenuti, i delegati del Centro hanno inoltre detto “no” all’iniziativa del PS, la quale prevede che gli assicurati debbano spendere al massimo il 10 % del loro reddito disponibile per i premi delle casse malati. Se questo limite venisse superato, il Consiglio federale e i cantoni dovrebbero intervenire con riduzioni dei premi.
Il consigliere nazionale socialista Jon Pult (GR) ha cercato invano di convincere il Centro sulla bontà di questa soluzione. I premi dell’assicurazione malattie sono aumentati in modo palese senza che la popolazione possa dire nulla al riguardo. Inoltre, il sistema sanitario svizzero è stato finanziato in modo poco solido.
Argomentazioni di Pult non fanno breccia
Secondo Pult, l’attuale sistema di riduzione dei premi non è abbastanza sviluppato per tenere il passo con la crescita dei costi. Lo sgravio finanziario previsto dall’iniziativa ridarebbe potere d’acquisto a una parte della popolazione, ha dichiarato il consigliere nazionale del PS.
Inoltre, l’iniziativa sposterebbe la pressione esercitata dalla crescita dei premi dalla popolazione ai Cantoni e quindi ai politici.
Iniziativa del PS troppo costosa
Ma i delegati centristi non lo hanno seguito. Gli hanno preferito le raccomandazioni del consigliere nazionale Lorenz Hess (Centro/BE), che si è espresso contro l’iniziativa del PS e a favore del controprogetto indiretto elaborato dalle Camere federali. In base a questo, in futuro i Cantoni dovranno versare un contributo minimo per la riduzione dei premi.
L’iniziativa del PS è troppo costosa, ha dichiarato Hess. È giusto un adeguamento moderato della riduzione dei premi, ma è necessario discutere anche dei costi. Un altro vantaggio del controprogetto è che nessuna competenza verrebbe trasferita dai Cantoni alla Confederazione.
Pfister confermato per altri quattro anni
I delegati del partito hanno inoltre confermato Gerhard Pfister quale presidente dell’Alleanza del Centro per un terzo mandato di quattro anni. La sua rielezione è avvenuta all’unanimità per alzata di mano.
Il 61enne consigliere nazionale zughese ha ringraziato i delegati per la fiducia dimostratagli. “Non avevate alternative”, ha aggiunto suscitando le risate dei presenti. Il rieletto presidente ha poi dichiarato di non vedere l’ora di continuare il rinnovamento del partito.
Economia si assuma maggiori responsabilità
Nel suo intervento, Pfister ha chiesto che l’economia torni ad assumersi maggiori responsabilità. Il presidente del Centro si è detto preoccupato per l’alienazione tra l’élite economica e la popolazione, menzionando gli stipendi dei dirigenti. La “débâcle” del Credit Suisse ha contribuito a questo fenomeno.
La Svizzera è attraente per le imprese proprio perché è più di una semplice piazza economica, ha sottolineato il consigliere nazionale. Offre certezza del diritto, stabilità, pace sociale e considerazione per i deboli e le minoranze.
Pace sociale, un successo per la Svizzera
Se il contratto sociale si sgretola, la pace e la coesione sociale saranno messe a repentaglio e la solidarietà tra le generazioni diminuirà, ha affermato Pfister. Chi diffama l’impegno per la pace sociale, come la sinistra, non ha capito cosa rende la Svizzera un Paese di successo.
La Confederazione ha bisogno di un’economia sociale di mercato che non lasci indietro nessuno, ha detto Pfister. Tuttavia, si è espresso contro gli aiuti ad annaffiatoio. “Politica sociale non significa politica socialista”, ha affermato il presidente dell’Alleanza del Centro.
Presidente dal 2016
Gerhard Pfister ha assunto la presidenza dell’ex Partito popolare democratico nel 2016. Ha rimodernizzato la formazione politica, dandole un nuovo nome dopo la fusione con il Partito borghese democratico, e l’ha condotta con successo alle elezioni federali dello scorso ottobre.
Dal canto suo, il consigliere nazionale ginevrino Vincent Maître diventa uno dei tre vicepresidenti dell’Alleanza del Centro, insieme alla consigliera nazionale Yvonne Bürgin (ZH) e al “senatore” giurassiano Charles Juillard. Altri sei membri sono stati nominati nel comitato direttivo del partito.
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