Gare di sci con troppo pubblico, tra polemiche e rassicurazioni
All'arrivo di Marco Odermatt nello slalom gigante di Adelboden il pubblico elvetico, giunto in massa nella località bernese, ha potuto festeggiare una vittoria elvetica che mancava da ben 14 anni. Ma quella presenza massiccia di pubblico - molte persone senza mascherina - ha suscitato polemiche. Ora il circo bianco si sposta a Wengen, sempre nel canton Berna, e si teme lo stesso scenario.
L’incredibile folla all’arrivo delle gare di Adelboden del fine settimana scorso ha riscaldato indubbiamente il cuore, riportandoci a tempi di normalità che sembrano sempre più lontani. Ma ha pure suscitato non poche polemiche, vista la situazione decisamente delicata a livello epidemiologico e anche in considerazione dello scarsissimo uso delle mascherine (peraltro solo consigliato e non obbligatorio) tra i quasi quindicimila presenti nel parterre. “Abbiamo concordato con le autorità cantonali il concetto per poter garantire lo svolgimento delle gare e per accedere all’evento – ha però spiegato il direttore sportivo di Swiss-Ski Walter Reusser – Sono state coinvolte trecento persone per far rispettare le disposizioni e per controllare che tutti i presenti rispettassero i requisiti richiesti”.
Il direttore bernese della sanità Pierre Alain Schnegg difende la decisione di concedere l’autorizzazione per le gare di Coppa del Mondo di sci a Adelboden, kermesse che non ha mancato di suscitare perplessità per la densa affluenza di pubblico.
Attualmente i grandi eventi sono ammessi, inoltre le gare si svolgono all’aperto e bisogna tenere conto anche della responsabilità degli spettatori. Con il dilagare della variante omicron, tutti ora sanno cosa ci aspetta: “dobbiamo imparare ad assumerci le nostre responsabilità. A un certo punto, bisogna anche tornare alla normalità”, ha continuato Schnegg.
La situazione epidemiologica è diversa dall’anno scorso, quando le gare di Adelboden si sono svolte senza spettatori: oggi tutti hanno la possibilità di vaccinarsi. Tuttavia, il responsabile bernese della sanità si rallegra del fatto che gli organizzatori abbiano deciso di cancellare la cerimonia di premiazione per motivi di sicurezza.
Le modalità in cui ieri sono state tenute le gare per la Coppa del Mondo di slalom gigante nella località dell’Oberland bernese non hanno mancato di suscitare stupore e preoccupazione tra atleti professionisti e spettatori: in tempi di pandemia oltre 14’000 tifosi stipati strettamente e perlopiù senza mascherina hanno applaudito gli atleti, primo tra tutti l’elvetico Marco Odermatt, giunto al primo posto. Nella zona del traguardo, i tifosi si sono lasciati andare a selvaggi festeggiamenti dopo la vittoria del loro beniamino, malgrado la pandemia.
Lo sciatore austriaco Manuel Feller, piazzatosi secondo alle spalle del nidvaldese, in un’intervista ai microfoni della ORF al termine della gara ha detto “gli svizzeri hanno in questa pandemia un approccio leggermente diverso. Cercano di infettare tutti nel corso di un fine settimana”. Un’affermazione esagerata, secondo Schnegg: “la situazione in Austria, dove sono in vigore misure più severe e chiusure, è davvero migliore di quella della Svizzera?”.
Ora ci si sposta a Wengen
Il circo bianco si sposta ora a Wengen, sempre nel canton Berna, alle pendici del Lauberhorn, dove giovedì le gare inizieranno con un Super-G. Anche lì la regola 3G sarà applicata nelle aree degli spettatori e la regola 2G all’interno.
Il direttore delle gare di Wengen, Andreas Mühlheim, ha indicato che gli organizzatori raccomandano vivamente al pubblico di indossare una mascherina e di mantenere le distanze. Per quanto riguarda il Super-G, che sostituisce quello di Bormio, le aree per gli spettatori saranno chiuse. Mühlheim ha precisato che gli organizzatori di Wengen sono in stretto contatto con quelli di Adelboden come pure con la Federazione Internazionale di Sci FIS; hanno inoltre già ottenuto un permesso del Cantone di Berna per i grandi eventi. Dovesse vincere il beniamino di casa, il bernese Beat Feuz (già vincitore in tre edizioni), non possiamo immaginare cosa possa succedere.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.