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Fondi giù del 10% per le ong svizzere attive all’estero

palazzo federale a berna
©KEYSTONE/GAETAN BALLY

Nel 2025 e nel 2026 i contributi alle ong svizzere per la cooperazione internazionale all'estero subiranno un taglio del 10,5% rispetto al biennio precedente.

È quanto comunica il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), precisando che il tesoretto stanziato ammonta in totale a 235 milioni di franchi.

I fondi verranno erogati dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) a 22 partner contrattuali, viene indicato in un comunicato diramato oggi. Si tratta nello specifico di 11 grandi organizzazioni umanitarie, otto alleanze (compresa l’unione delle federazioni cantonali) e tre associazioni mantello.

Grazie alle loro competenze specialistiche, alle conoscenze dei contesti locali e alle reti di contatti, le ong elvetiche contribuiscono all’attuazione della strategia di cooperazione internazionale del Consiglio federale, così come dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, scrive il DFAE. Questi enti sono dunque fondamentali ai fini del raggiungimento dei traguardi fissati.

I contributi alle ong verranno ridotti in base alla pianificazione del bilancio della Confederazione e alle decisioni del Consiglio federale e del Parlamento, prosegue il DFAE. A dicembre, le Camere hanno operato un taglio di 110 milioni di franchi al budget per l’anno in corso e di altri 321 milioni nel piano finanziario 2026-2028 per le attività di cooperazione allo sviluppo bilaterali e multilaterali.

Le singole organizzazioni possono finanziare con il denaro della DSC fino a un massimo del 30% del proprio budget destinato alla cooperazione internazionale. Per le alleanze, le organizzazioni mantello e le federazioni il limite è invece del 40%. Tali fondi riguardano le attività svolte all’estero: i programmi in Svizzera non possono essere sovvenzionati in questo modo.

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