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I membri svizzeri della Global Sumud Flotilla sono stati trasferiti ad Ashdod

flotilla
Keystone-SDA

Una ventina di svizzere e svizzeri all’estero sono tra gli attivisti della Global Sumud Flotilla fermata da Israele, un episodio che ha suscitato reazioni diplomatiche e manifestazioni di solidarietà in diverse città svizzere.

Tra gli attivisti della Global Sumud Flotilla fermata dalla marina israeliana figurano anche una ventina di persone di nazionalità svizzera, trasferite ad Ashdod. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato che l’ambasciata svizzera a Tel Aviv è in contatto con le autorità locali e presta assistenza consolare ai cittadini coinvolti, monitorando il rispetto dei diritti fondamentali, comprese le condizioni di detenzione e le garanzie procedurali. Non appena possibile, i rappresentanti diplomatici visiteranno gli attivisti e informeranno i loro avvocati, con cui il DFAE è già in contatto, affinché possano agire in modo adeguato.

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La Svizzera ha inoltre ribadito a Israele l’importanza della proporzionalità e della sicurezza dei partecipanti. Il DFAE ha ricordato che, data la situazione estremamente pericolosa, sconsiglia da tempo di recarsi a Gaza: chi lo fa, agisce sotto la propria responsabilità.

Secondo quanto dichiarato dalla stessa organizzazione, la flottiglia – composta da oltre 40 imbarcazioni e centinaia di attivisti, tra cui Greta Thunberg, l’ex sindaco di Ginevra Rémy Pagani e alcuni ticinesi – è stata intercettata a circa 70-80 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza.

Il collgamento del TG 20.00 della RSI con Ashdod il 2 ottobre 2025:

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Manifestazioni in tutto il Paese

L’episodio ha suscitato manifestazioni di solidarietà in numerose città svizzere. A Ginevra, oltre 3’000 persone hanno bloccato un incrocio vicino alla stazione di Cornavin, scandendo slogan pro-Palestina e denunciando la “complicità della Svizzera”; alcuni hanno incendiato pneumatici, mentre il corteo è stato fermato dalla polizia sul ponte del Mont-Blanc, provocando momenti di tensione. A Berna, centinaia di manifestanti hanno chiesto il rilascio degli attivisti e sollecitato la Confederazione a interrompere le collaborazioni con Israele. La protesta ha causato disagi al traffico ferroviario e tranviario.

Mobilitazioni si sono svolte anche a Zurigo, Basilea, Lucerna, Sion, Lugano e Losanna, dove già la sera precedente tra 500 e 1’000 persone avevano manifestato senza incidenti.

Il servizio del TG 20.00 della RSI del 2 ottobre2025:

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