Basta con il greenwashing, i fondi sostenibili devono essere davvero tali
Troppo spesso i fondi sostenibili lo sono solo di nome.
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I fondi che si definiscono sostenibili devono mantenere ciò che promettono: lo sostiene il direttore dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) Finma Stefan Walter, che si rammarica del fatto che oggi non sia sempre così.
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“Il greenwashing mina la fiducia degli investitori”, ha affermato venerdì il numero uno dell’Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari in occasione dell’Asset Management Day di Berna, evento che riunisce nella città federale amministratori patrimoniali di tutte le regioni elvetiche. La Finma presta quindi attenzione affinché le caratteristiche promesse dai veicoli d’investimento pubblicizzati come “sostenibili” siano spiegate “in modo chiaro e comprensibile”. “Purtroppo non tutte le promesse di sostenibilità sono all’altezza”, ha aggiunto lo specialista che ha lavorato anche per la Federal Reserve americana e per la Banca centrale europea (Bce).
L’anno scorso la Finma ha individuato un aumento del rischio di ecologismo di facciata. L’autorità ha però solo poteri limitati, a causa di “basi legali incomplete”. Secondo Walter è probabile che questa situazione rimanga tale nel medio termine, visto che il Consiglio federale si è astenuto dall’adottare ulteriori misure normative sul tema. L’autoregolamentazione delle associazioni di categoria rappresenta un progresso, “ma non è ancora sufficiente”, ha argomentato l’esperto con studi negli Stati Uniti. Sono necessari “requisiti normativi minimi”, come definizioni standardizzate o regole sulla trasparenza dei prodotti.
Il responsabile della Finma vede un potenziale di miglioramento anche nell’ambito dei rischi informatici. Sebbene molti istituti riconoscano rapidamente gli attacchi, spesso mancano piani di risposta e responsabilità chiare. “Si tratta di un deficit pericoloso che può portare a danni considerevoli in caso di emergenza”, ha osservato il 60enne. In questo contesto la Finma è preoccupata per la tendenza all’esternalizzazione, considerata un rischio operativo centrale. Per questo motivo la Finma effettua ispezioni in loco presso gli istituti sottoposti a vigilanza, come ma anche presso i loro fornitori di servizi, ha concluso il professionista con trascorsi lavorativi presso la società di consulenza Ernst & Young.
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