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Ferrovie, l’apertura all’UE “è un rischio per la Svizzera”

Passeggeri in attesa alla stazione di Losanna.
Una rete già satura che si apre alla concorrenza estera. KEYSTONE/© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON

Il ceo delle Ferrovie federali svizzere (FFS) Vincent Ducrot teme che le trattative in corso con Bruxelles penalizzino l'azienda di trasporto elvetica e intacchino la puntualità dei treni.

In un’intervista a Le Temps Vincent Ducrot ha espresso i suoi timori in merito ai negoziati con l’UE sui trasporti.

La rete ferroviaria svizzera è infatti già satura e l’apertura del mercato in questo settore, sottolinea il dirigente delle Ferrovie federali svizzere (FFS), rischia di avvantaggiare le società straniere rispetto a quelle nazionali.

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Il mandato negoziale fra Confederazione e Unione europea messo a punto dal Governo prevede l’apertura alla concorrenza delle linee internazionali che, a giudizio di Vincent Ducrot, costituisce un problema dal momento che tutte le tratte sono già occupate.

Sulla trafficatissima tratta Ginevra-Parigi ad esempio, ambita da molte compagnie europee, “bisognerebbe togliere un treno per aggiungerne un altro”.

I negoziati con Bruxelles contemplano infatti la ripresa automatica del diritto europeo, dove vige il principio della priorità ai collegamenti internazionali mentre nella Confederazione il traffico nazionale prevale.

+ Un secolo e mezzo di ferrovia

Un secondo aspetto che è fonte di “enormi preoccupazioni” per i vertici FFS riguarda la puntualità dei convogli. I criteri adottati su scala internazionale divergono “totalmente dai nostri”, ha evidenziato Vincent Ducrot e quindi la Confederazione rischia seriamente di importare i ritardi cumulati sui convogli provenienti dall’estero.

Oggi se un treno tedesco arriva in ritardo a Basilea, “per fare un esempio frequente”, lo si ferma e si fa partire un treno di riserva delle FFS, ha osservato il dirigente ferroviario: “Se domani non si potrà più fare, significherà che il treno in questione accumulerà ritardo, ma soprattutto che farà tardare tutto il sistema nazionale”.

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