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Per due persone su tre è inaccettabile pagare di più per gli F-35

f35 in volo
Un aumento di prezzo "inaccettabile". Keystone-SDA

Secondo un sondaggio Ipsos pubblicato da Le Temps, due terzi della popolazione svizzera giudicano inaccettabile l’aumento di prezzo previsto per i 36 F-35 ordinati dalla Confederazione, che potrebbe superare di 1,3 miliardi il tetto dei 6 miliardi approvati in votazione popolare.

L’aumento di prezzo per i 36 velivoli militari F-35 ordinati dalla Confederazione – che potrebbe raggiungere 1,3 miliardi di franchi, al di là dei 6 miliardi approvati dal popolo – è inaccettabile secondo il 67% della popolazione svizzera.

Solo il 16% lo ritiene tollerabile, mentre il 17% si mostra neutro sulla questione. Un abitante su due accarezza inoltre l’idea di mandare a monte l’intero affare. È quanto emerge da un sondaggio pubblicato mercoledì dal quotidiano romando Le Temps. Sono state interrogate 800 persone dall’8 al 10 settembre da parte dell’istituto Ipsos.

L’opposizione raggiunge il picco tra l’elettorato di sinistra – l’incremento del costo rispetto al prezzo che era stato presentato come fisso non può essere accettato dall’80% di socialisti e Verdi – ma chi simpatizza con l’unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) rifiuta le nuove cifre, con una percentuale del 57%.

Alla domanda su quale delle opzioni a disposizione del Consiglio federale, di fronte all’aumento dei costi, sia la preferita, il 45% si esprime per un ritiro puro semplice di Berna dall’accordo con Washington. Il 35% propone di ridurre il numero di velivoli da comprare, in modo da rispettare il tetto di 6 miliardi, mentre il 13% vuole invece mantenere l’acquisto e il 7% non ha un’opinione.

Sfiducia nel Consiglio federale

La gestione dell’acquisizione degli F-35 non è rimasta senza effetto sulla percezione del mondo politico: il 69% delle persone intervistate dichiara di avere poca o nessuna fiducia nel Consiglio federale per quanto riguarda i negoziati sul contratto per gli aerei da combattimento. La sorpresa viene dal Centro, i cui elettori ed elettrici sono i più diffidenti (71%), mentre il Dipartimento federale della difesa è dal 2019 nelle mani di ministri provenienti da questo partito (Viola Amherd e Martin Pfister).

Il 67% delle persone interrogate ritiene inoltre necessario istituire una commissione d’inchiesta parlamentare per stabilire le responsabilità dei costi in eccesso. Ma se oggi le svizzere e gli svizzeri potessero scegliere un aereo da combattimento, quale preferirebbero? La prima risposta è “non lo so” (34%). Seguono l’Eurofighter e il Gripen (15% entrambi), il Rafale e l’F-35 (entrambi 12%). Al di là della singola questione dell’aereo da combattimento americano il 36% si oppone all’aumento delle spese militari, il 31% è favorevole e il 33% è neutrale su questo tema.

Faccia a faccia sugli F-35 tra Werner Salzman (UDC) e Priska Seiler Graf (PS) al TG 20.00 della RSI del 17 settembre 2025:

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“Sebbene l’opposizione a un aumento generale delle spese militari rimanga minoritaria tra gli svizzeri, il nostro sondaggio sottolinea la loro preoccupazione per i potenziali costi aggiuntivi legati al contratto degli F-35, giudicati inaccettabili da due terzi di loro”, commenta Laurent Depouilly, direttore di Ipsos Svizzera, in dichiarazioni riportate da Le Temps. “Questa aspettativa di rigore di bilancio è accompagnata da una forte richiesta di trasparenza, poiché il 67% degli intervistati, di tutte le tendenze politiche, ritiene necessaria una commissione d’inchiesta parlamentare. Tali dati sottolineano l’importanza di trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza, il quadro di bilancio e il bisogno di chiarezza espresso dai cittadini”, conclude l’esperto.

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