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Eveline Widmer-Schlumpf, elogi sulla stampa svizzera

Le prime pagine e titoli dedicate all'annuncio del ritiro

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Eveline Widmer-Schlumpf, all’indomani delle sue dimissioni dal Consiglio federale, viene elogiata su quasi tutti i giornali svizzeri. Per come ha diretto le finanze della Confederazione, ma anche per il momento nel quale ha scelto di lasciare, mettendo così il bene del paese davanti a tutto.

“I partiti di centro guardano solo all’UDC”, titola la Neue Zürcher Zeitung. “Tardi, ma non troppo, la ministra delle finanze si è resa conto che con le sue dimissioni risparmia alla Svizzera un calvario”, si legge sul quotidiano. Se si fosse ripresentata il 9 dicembre, ci sarebbero stati molti perdenti. Dopo questa decisione razionale della Widmer-Schlumpf, il commentatore auspica che l’UDC agisca in modo ragionevole e scelga dei candidati che vogliono governare in modo responsabile e che non difendano a tutti i costi le posizioni del partito.

“Con il suo ritiro Eveline Widmer Schlumpf rende un servizio al paese”, scrive il Tages Anzeiger. Così facendo ha lasciato via libera a una presenza adeguata in Governo dell’UDC, il partito svizzero più importante per grandezza. Che prenda le sue responsabilità, scrive l’editorialista, e che rinunci al suo ruolo di partito dell’opposizione (un ruolo che ha fatto il suo successo).

“Come si può credere che il lupo si trasformi in agnello?” si interroga invece La Liberté, chiedendosi perché l’UDC dovrebbe abbandonare ora la strategia che ha fatto il suo successo. Il giornale romando ricorda come spesso dietro agli agnelli si nascondano le pecore nere.

“Se ne va”, titola laconicamente la Berner Zeitung, sottolineando nel commento che i critici della consigliera federale non devono compiacersi per la sua uscita di scena: infatti, osserva l’editorialista, ha deciso da sola quando era giunta la fine della sua carriera politica.

“Se n’è andata prima che se ne dovesse andare”, scrive il Blick che dedica tutta la prima pagina a dei ringraziamenti: grazie per essersi presa cura dei nostri soldi così bene, grazie per aver lottato così duramente per il benessere del Paese, grazie per il modo in cui ha lasciato. Un addio sobrio, come è stato il suo operato.

“E su Eveline cala il sipario”, titola il Corriere del Ticino mentre nell’editoriale Fabio Pontiggia spiega che non rimpiangerà la consigliera federale “per tre ragioni fondamentali: primo, per come la politica grigionese è arrivata nella stanza dei bottoni; secondo, per la forzatura istituzionale che la sua presenza in Consiglio federale ha rappresentato; terzo, per come la ministra ha governato, in particolare alla testa del Dipartimento federale delle finanze. Tre ragioni che si legano strettamente”.

Asciutto il titolo scelto da la Regione: “Widmer-Schlumpf rinuncia”. Nel commento del quotidiano, “Carta bianca all’UDC”, Edy Bernasconi si chiede se “un secondo democentrista nell’esecutivo migliorerà il clima politico elvetico”. “In altre parole, l’UDC saprà assumere fino in fondo il ruolo di partito di governo mostrando maggiore disponibilità alla collaborazione con gli altri partiti, oppure continuerà ad operare su due binari? Forza di opposizione, a colpi di provocatorie iniziative popolari, e di governo al tempo stesso”.

“Evelina va, torna la formula magica”, scrive il Giornale del Popolo, sottolineando che si apre così la possibilità di un secondo seggio UDC, il partito vincitore delle ultime elezioni federali e soffermandosi poi ampiamente sulle chance dei vari candidati alla successione.

Red MM

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