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Secondo un esperto DeepSeek cambierà la piazza finanziaria svizzera

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"era solo questione di tempo prima che un'azienda cinese come DeepSeek facesse il salto di qualità". Keystone-SDA

I rapidi progressi della Cina nel campo dell'intelligenza artificiale (IA) cambieranno il mondo della finanza in Svizzera: ne è convinto Marc Lussy, esperto di tecnofinanza con trascorsi presso UBS e insegnante in un'università cinese.

“Alla fine era solo questione di tempo prima che un’azienda cinese come DeepSeek facesse il salto di qualità”, afferma lo specialista in un’intervista pubblicata lunedì dal portale Finews.ch. “La Cina ha molti ingegneri di grande talento e che lavorano parecchio. Compensano tutto con la loro ambizione”. Hanno infatti lo svantaggio di operare con meno dati pubblicamente disponibili rispetto all’inglese e con la complessità della lingua cinese, che rende ancora più difficile la formazione dei modelli.

Nei paesi occidentali l’avvento di DeepSeek è stato un terremoto: nello spazio di un giorno il produttore americano di chip Nvidia ha perso 600 miliardi di dollari di valore. “Questo non mi sorprende”, osserva l’intervistato. “L’Occidente non conosce bene la Cina ed è per questo che c’è tanta sorpresa e incertezza. Questo è veleno per i mercati”.

Intanto nel Paese asiatico l’effetto è già tangibile. “L’orgoglio è palpabile, soprattutto tra le giovani generazioni. Questo potrebbe fornire la scintilla necessaria per un nuovo spirito di innovazione: molti giovani cinesi, che conoscono solo una Cina emergente e in rapida crescita, erano sempre più pessimisti. Le restrizioni imposte a noti uomini d’affari e innovatori negli ultimi anni hanno reso difficile ispirare i giovani a diventare imprenditori”.

Pechino punta comunque sulla tecnologia. “L’IA è stata dichiarata strategicamente importante dal governo già in una fase iniziale”, prosegue Lussy. “La robotica e le auto a guida autonoma sono strettamente legate a questo aspetto. Il basso tasso di natalità rappresenta una sfida, una maggiore produttività è essenziale. L’IA giocherà quindi inevitabilmente un ruolo chiave in Cina. Il paese è più digitale del resto del mondo, dai pagamenti all’internet delle cose”. DeepSeek innescherà una nuova dinamica, in quanto il modello può essere scaricato anche su computer più piccoli: in questo modo si elimina la necessità di una connessione online permanente.

Ripercussioni nella Confederazione

Questo avrà ripercussioni anche nella Confederazione. “La dinamica dell’intelligenza artificiale si accelererà nel settore finanziario. O per dirla in modo acuto: DeepSeek cambierà la piazza finanziaria svizzera. Credo che il settore finanziario elvetico si concentrerà maggiormente sul servizio clienti, piuttosto che sulla gestione di prodotti e portafogli. L’assistenza ai clienti avverrà sempre più in forma ibrida, mentre la gestione del portafoglio e la selezione degli strumenti di investimento potrebbero essere gestite interamente dall’IA”.

Ma DeepSeek e altri prodotti analoghi – chiede il giornalista di Finews.ch – potrà davvero imporsi in Occidente, sapendo che lo stato cinese ne controlla le risposte? “Sì, purché siano migliori o almeno più economici della concorrenza occidentale”, risponde l’esperto. Un blocco, in particolare da parte degli Stati Uniti, è possibile, ma probabilmente sarà guidato principalmente dagli interessi economici dei giganti tecnologici statunitensi. La diffusione non può essere impedita. Circa dieci modelli di IA cinesi sono attualmente in competizione con DeepSeek – e questo è solo l’inizio. Se i dati sulle prestazioni comunicati saranno confermati, difficilmente l’Occidente potrà fare a meno di questo o di altri modelli cinesi comparabili, perché ciò significherebbe uno svantaggio competitivo”.

Che cosa dire poi delle critiche di OpenAI, che accusa DeepSeek di lavorare con i suoi dati? “Questa accusa appare ipocrita”, risponde l’interpellato. “OpenAI stessa è nota per aver raccolto enormi quantità di dati da internet, ignorando i diritti di proprietà intellettuale e utilizzando anche contenuti provenienti da dati personali, social media e codici sorgente degli sviluppatori per addestrare i suoi modelli”, conclude il professionista.

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