Coronavirus, nuove raccomandazioni da Berna
La Confederazione ha varato altre misure per fronteggiare l'emergenza coronavirus.
La popolazione, secondo quanto indica l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp)Collegamento esterno, è invitata ad evitare strette di mano, a gettare i fazzoletti nei cestini della spazzatura chiusi e soprattutto a telefonare sempre prima di recarsi dal medico o al pronto soccorso in caso di sintomi influenzali.
Si tratta di provvedimenti che si aggiungono alle raccomandazioni emanate in precedenza (lavarsi frequentemente le mani, starnutire in un fazzoletto o nella piega del gomito, rimanere a casa in caso di febbre e tosse).
L’introduzione delle nuove direttive coincide con l’inizio dei lavori parlamentari primaverili. Un inizio che è stato dunque un po’ diverso dal solito, come si può vedere in questo servizio:
Il panorama elvetico
Il numero di contagiCollegamento esterno nel paese è intanto salito a 24 in undici cantoni (AG, BE, BL, BS, FR, GE, GR, TI, VD, VS, ZH), in base al bilancio dell’Ufsp aggiornato a domenica sera. Il numero più alto di contagi è a Ginevra (8), seguito dai Grigioni (6), In mattinata è stato segnalato un secondo caso in Ticino, riguardante un anziano ricoverato nella clinica luganese di Moncucco.
Il servizio del TG:
Lunedì in tutta la Svizzera le scuole hanno ripreso l’attività regolarmente, anche se per 45 studenti e nove insegnanti di un istituto tecnico di Bienne è stato disposta la quarantena per quindici giorni. Anche per i parlamentari federali sono state adottate delle precauzioni: le sedute a Palazzo federale sono vietate al pubblico e ai giornalisti non accreditati.
Novità sono previste anche in ambito sportivo: dopo il campionato di calcio si ferma anche l’hockey su ghiaccio. Non si svolgeranno infatti gli incontri di playoff e playout previsti nei prossimi giorni. La Lega nazionale tornerà a riunirsi per decidere i futuri sviluppi il 13 marzo.
I numeri nel mondo
Intanto a livello internazionale il Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie ha innalzato da moderato a elevato il livello di rischio legato all’epidemia di Covid-19.
Su scala planetaria è stata superata la soglia di 3’000 decessi con i 42 nuovi morti segnalati nella provincia cinese di Hubei, da dove è partita l’epidemia. I contagi sono a quota 89’000 e le guarigioni sono 45’000. Al di fuori della Cina, la Corea del Sud registra il maggior numero di infezioni (più di 4’200), seguita da Italia (1’694) e Iran (978).
L’epidemia in Italia
Nella Penisola, dove l’Ocse ha pronosticato una crescita zero del Pil per quest’anno in ragione della crisi sanitaria, si contano circa 1’700 contagi (erano 1’128 sabato) – tra cui un assessore regionale lombardo e il primo residente in Sardegna – e 34 decessi.
Su un totale di 779 persone ricoverate, ha fatto sapere domenica sera il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, 140 sono sottoposti a terapie intensive mentre 83 risultano completamente guarite.
Per fare il punto della situazione scientifica e sanitaria in Italia ma non solo, La Radiotelevisione svizzera ha intervistato a Gloria Taliani, professoressa ordinaria di malattie infettive alla Sapienza di Roma.
-L’evoluzione della situazione nel mondo in tempo reale (John Hopkins CSSE)Collegamento esterno
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