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Additivi di pneumatici trovati in prodotti ortofrutticoli svizzeri

pneumatici
Si consumano con l'uso e finiscono nei terreni agricoli e in frutta e verdura. Keystone-SDA

Gli additivi utilizzati nella fabbricazione degli pneumatici si ritrovano nelle verdure più consumate in Svizzera.

Secondo uno studio del Politecnico federale di Losanna (EPFL) e dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), un terzo dei campioni degli alimenti analizzati contiene tracce di addittivi usati per la fabbricazione di pneumatici. Per stabilirne la tossicità per l’essere umano sono necessari nuovi studi.

Gli pneumatici contengono additivi come antiossidanti e agenti cosiddetti vulcanizzanti per garantire l’aderenza, l’elasticità e la resistenza della gomma, ricorda in un comunicato odierno l’EPFL. Queste sostanze, in seguito all’abrasione delle ruote, si propagano nell’atmosfera, si depositano sul terreno o sono trasportate dalle acque di scorrimento. Finiscono nel corpo umano sia per inalazione sia, come dimostra lo studio pubblicato sul Journal of Hazardous Materials, per ingestione di cibo.

Una ricerca belgo-olandese pubblicata nel 2017 ha stimato che ogni anno a livello planetario vengono rilasciate nell’ambiente circa sei milioni di tonnellate di questi additivi. L’esposizione non risparmia le aree rurali, secondo un altro lavoro, norvegese, pubblicato nel 2023, perché la frequenza del traffico stradale non è significativa. Uno studio in corso dell’EPFL ha dimostrato che questi composti si trovano anche nei laghi alpini. “Questa esposizione può essere paragonata a quella di altri microinquinanti. Si tratta di un fondo diffuso in cui siamo immersi”, afferma, citato nella nota, Florian Breider, direttore del Laboratoire Central Environnemental (GR-CEL) dell’EPFL e primo autore dello studio.

Confermate analisi su insalate del 2023

Quest’ultimo è partito dopo due ricerche analoghe realizzate a Vienna su insalate svizzere, che nella Confederazione hanno suscitato molto clamore dopo che il periodico consumeristico svizzero tedesco K-Tipp ne ha svelato i contenuti al grande pubblico nell’agosto del 2023. I risultati della piattaforma di ricerca Plastik in der Umwelt und Gesellschaft (PLENTY, plastica nell’ambiente e nella società) presso l’ateneo della capitale austriaca avevano sorpreso gli autori stessi. I giornalisti di K-Tipp avevano comprato soncino (in Svizzera noto piuttosto come formentino), rucola, lattuga a cappuccio e altre varietà di insalata in vari punti vendita e li avevano trasmessi a PLENTY, che ha prodotto un verdetto shock: dodici delle quindici insalate testate contenevano residui di polvere di gomma. Sono questi dati ad aver indotto l’USAV ad approfondire la questione in collaborazione con GR-CEL.

“Abbiamo elaborato insieme questo studio, campionando un centinaio di prodotti ortofrutticoli tra i più consumati in Svizzera e provenienti da nove distributori rappresentativi, dalle grandi catene ai mercati biologici e ai piccoli negozi di alimentari di quartiere”, spiega Breider, sempre citato nel comunicato. Più precisamente i ricercatori hanno analizzato verdure a foglia (lattuga, cavolo, spinaci), a radice (cipolla, patata, carota) e a frutto (pomodoro, peperone, zucchina, zucca) alla ricerca di undici sostanze, si legge nella pubblicazione.

Additivi tossici per roditori

Risultato: il 31% dei campioni conteneva tracce di questi composti, tra cui il 6-PPD e il suo sottoprodotto 6-PPD-chinone (6-PPD-Q). E questo indipendentemente dalla provenienza dei legumi e dal fatto che fossero in coltura biologica o no.

Ad oggi, solo studi su roditori hanno stabilito la tossicità degli additivi per pneumatici sui mammiferi, in particolare per DPG, 6-PPD e 6-PPD-Q: sono attestati riduzione della fertilità maschile e la comparsa di effetti neurotossici e neuroinfiammatori. La soglia critica per l’uomo non è ancora nota.

“Non sappiamo come queste molecole vengano metabolizzate dal corpo umano, quindi dobbiamo interessarcene, perché siamo tutti esposti a queste sostanze, e probabilmente in particolare alcune categorie della popolazione, come chi lavora in cantieri stradali”, sottolinea Breider. Per saperne di più, laboratori cinesi stanno conducendo studi sulla popolazione analizzando la presenza di queste sostanze nel sangue e nelle urine. All’EPFL, il GR-CEL avvierà ricerche nei prossimi mesi.

Per evitare il trasferimento di queste particelle dalle strade all’ambiente, in Svizzera sono in corso studi per impedire la dispersione dall’asfalto. Diversi studi hanno dimostrato che la guida aggressiva, con accelerazioni e frenate brusche, aumenta l’usura degli pneumatici e quindi il trasferimento di queste particelle nell’ambiente.

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