La digitalizzazione per affrontare le sfide del futuro
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tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 24.9.2019)
Nel suo discorso tenuto martedì all’Assemblea generale dell’ONU, il presidente della Confederazione Ueli Maurer ha insistito sulla necessità di investire nello sviluppo tecnologico per creare migliori opportunità per tutti. A New York, il consigliere federale ha inoltre incontrato, tra gli altri, il presidente iraniano Rohani.
Dopo aver partecipato al vertice sul clima, Ueli Maurer ha preso la parola martedì davanti all’Assemblea generale dell’ONU.
Il presidente della Confederazione ha esortato i grandi Stati a trattare equamente quelli piccoli. “Le relazioni tra Stati devono essere rette da regole condivise”, ha sottolineato Maurer. Tuttavia, questo principio di uguaglianza “è troppo spesso violato”. “Questa tendenza ci inquieta. Spesso la forza dei grandi primeggia sul diritto dei piccoli. Non sono venuto qui per lamentarmi. Si tratta però semplicemente di ricordare una realtà che ci concerne tutti. Il buon funzionamento della comunità internazionale dipende in effetti dal rispetto dei principi”.
Le opportunità della digitalizzazione
Nel suo discorsoCollegamento esterno Maurer ha poi insistito sulle opportunità offerte dalla digitalizzazione. “In passato – ha detto – abbiamo avuto spesso successo quando abbiamo potuto utilizzare le più nuove tecnologie per il bene comune”. Gli investimenti nella ricerca e sviluppo, nell’istruzione in generale creano le condizioni per un mondo che offre migliori opportunità per tutti.
“Se vogliamo riuscire ad assicurare l’approvvigionamento alimentare, idrico ed energetico, se vogliamo combattere efficacemente il cambiamento climatico, non abbiamo bisogno di meri principi ideologici, ma di innovazioni tecniche”, ha proseguito il presidente della Confederazione. A questo proposito il settore finanziario non deve mancare di impegnarsi con investimenti sostenibili.
Questi sforzi – secondo Maurer – daranno i loro frutti portando a nuovi prodotti e servizi sostenibili e attrattivi. “Dobbiamo essere aperti alla novità e avere il coraggio di credere in un avvenire migliore”, ha proseguito.
La digitalizzazione può anche nascondere dei pericoli. Abusi e attacchi informatici fanno già parte della quotidianità. ll presidente della Confederazione ha presentato la “Swiss Digital Initiative”, un progetto avviato circa tre settimane fa a Ginevra, in presenza di imprese internazionali, dell’ONU e del Comitato internazionale della Croce Rossa. L’obiettivo di questa iniziativa è che la società digitale moderna riconosca, rispetti e faccia propri valori fondamentali ed etici comuni.
L’analisi da New York del corrispondente della RSI:
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Incontro con Rohani
Dopo il suo discorso, Maurer ha incontrato il suo omologo iraniano Hassan Rohani.
I due paesi celebrano i 100 anni di relazioni diplomatiche. Maurer ha ringraziato Rohani per la buona collaborazione che prevale tra i loro due Stati.
La Svizzera esercita da 40 anni un mandato di protezione per l’Iran e gli Stati Uniti.
L’incontro si è svolto in un’atmosfera amichevole, ha dichiarato Maurer. “La discussione ha riguardato la seguente analisi: a che punto siamo e cosa possiamo fare insieme nel prossimo futuro?”
Le tensioni tra Iran e Stati Uniti non sono state affrontate, ha precisato il presidente della Confederazione. Nel prossimo futuro nessun incontro è previsto tra Rohani e il presidente Usa, ha aggiunto.
La Svizzera ha un ruolo di mediatore tra i due Stati. Il suo compito consiste nel tradurre le dichiarazioni fatte in una lingua che possa essere compresa. “Il pericolo di un’escalation avviene quando non ci si ascolta più”, ha sottolineato Maurer.
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Incontro Maurer-Trump, “non si è discusso solo di Iran”
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È durato quaranta minuti l'incontro tra il presidente della Confederazione elvetica Ueli Maurer e il presidente statunitense Donald Trump. Tema principale del meeting è stato il ruolo della Svizzera di rappresentante degli interessi di Washington in Iran, ma la visita è stata anche un'occasione per abbordare altri temi, come l'accordo di libero scambio USA-Svizzera.
La Svizzera rappresenta gli interessi statunitensi in Iran dal 1980, dopo che Washington e Teheran hanno interrotto le relazioni diplomatiche. È soprattutto, per la situazione sempre più tesa con la Repubblica islamica che Trump avrebbe chiesto di incontrare Maurer. È stata la prima visita ufficiale di un presidente elvetico alla Casa Bianca.
"Se pensate che sono qui solo per parlare di Iran, vi sbagliate", ha comunque detto lo svizzero dopo l'incontro. Il mandato elvetico in Iran è confidenziale e non sono stati dunque forniti dettagli sulle discussioni. Il presidente elvetico ha però definito delle "fake news" la possibilità di un intervento armato americano contro Teheran.
È stata discussa anche la situazione in Venezuela, dove Washington sta facendo pressioni affinché il presidente Nicolas Maduro si dimetta. La Svizzera si è detta pronta a rappresentare gli interessi statunitensi nel paese dell'America latina così come quelli venezuelani a Washington. Finora, Caracas non ha reagito a questa proposta.
"Segnali positivi"
Il dipartimento delle finanze diretto da Maurer ha fatto sapere che ci sono stati "segnali positivi" da parte di Trump nell'ambito di un possibile accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Svizzera. Anche il settore dell'agricoltura elvetico, secondo Maurer, riconosce che una tale intesa sarebbe una buona opportunità per la Svizzera. Un primo tentativo di accordo era sfumato nel 2006, proprio a causa dell'opposizione dei contadini.
Il presidente elvetico ha poi detto che il suo omologo statunitense gli ha fatto una buona impressione. È molto aperto, ha un carattere comunicativo, è diretto e non complicato, ha detto. "Abbiamo avuto una discussione molto gradevole e penso che si possa andare d'accordo con lui". Ha poi aggiunto: "Mi ha chiesto perché la Svizzera è così apprezzata da tutti. Penso che abbia una buona opinione del nostro paese".
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Berna e Teheran hanno confermato gli obiettivi della “road map” concordata nel 2016 al fine di intensificare i loro rapporti e la Confederazione ha ribadito il proprio sostegno all’accordo sul programma nucleare iraniano. Al termine dell’incontro sono sono state firmate un’intesa sui trasporti e delle dichiarazioni d’intenti nell’ambito della salute, della ricerca e dell’innovazione. Per quanto concerne l’annunciata…
USA via dall’accordo iraniano, Svizzera preoccupata
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“Siamo preoccupati per l’uscita dall’accordo da parte degli Stati Uniti e anche per le sanzioni che potrebbero arrivare” e annunciate dal presidente americano Donald Trump, ha detto Cassis alla stampa. “La situazione potrebbe diventare testa, con conseguenze difficili da immaginare”, ha aggiunto. “La Svizzera ha sostenuto quell’accordo e saremmo stati tutti più tranquilli e felici…
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