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La giustizia secondo Dick Marty, ospite a Palazzo Madama

"Per un volgare ladro di strada le possibilità di farsi beccare sono infinitamente più alte che per un vero furfante della finanza”. Lo scrive nel suo libro autobiografico "Una certa idea di giustizia" l'ex magistrato e politico ticinese Dick Marty che è stato ospitato dal Senato italiano a Palazzo Madama.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 febbraio 2020 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (Quotidiano del 6.2.2020)
L'ex magistrato e politico ticinese Dick Marty ospite del Senato italiano. Keystone / Lukas Lehmann


L'ex procuratore pubblico, che ha illustrato le sue tesi su argomenti controversi (regolamentazione delle droghe, attività illegali della CIA all'estero), ha ribadito la sua idea di giustizia che non deve mai deflettere dai principi dello stato di diritto.

In quest'ottica si inseriscono le sue indagini per il Consiglio d'Europa sulle carceri segrete statunitensi in Europa ai tempi di Bush e sul traffico d'organi condotto dalle formazioni militari kosovare dell'Uck.

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Nel suo volume l'ex ministro ticinese e parlamentare federale accenna anche alle sue indagini sui vasti giri di riciclaggio, spesso di capitali provenienti dall'Italia, effettuati sulla piazza finanziaria elvetica negli anni '80 e '90 e al sequestro di cento chili di eroina a Bellinzona che ha contribuito alla sua notorietà.

Ma al centro di tutto, indica Dick Marty, devono restare i diritti individuali, che non possono ridursi a un'espressione declamatoria poiché "quando si parla di giustizia non si può pensare solo ai tribunali".  

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