Dipendenze Svizzera denuncia il “business delle dipendenze”
costi economici della dipendenza ammontano a 7,9 miliardi di franchi all'anno.
Keystone-SDA
L'alcool, i prodotti a base di tabacco e nicotina, il gioco d'azzardo e i videogiochi generano miliardi per i relativi settori che hanno tutto l'interesse a opporsi a progetti di legge motivati da esigenze di sanità pubblica, afferma Dipendenze Svizzera.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
Keystone-ATS
L’industria delle sostanze psicoattive realizza gran parte del suo fatturato a spese delle persone che presentano un consumo problematico e delle loro famiglie, sottolinea il “Panorama svizzero delle dipendenze 2025”, pubblicato oggi da Dipendenze Svizzera.
Le sofferenze provocate sono inaccettabili, scrive l’associazione. Tanto più che rappresentano un costo elevato per la collettività: secondo le stime più recenti, i costi economici della dipendenza ammontano a 7,9 miliardi di franchi all’anno. Inoltre, esiste un legame ambiguo tra le entrate derivanti dal consumo di tabacco, alcol e giochi d’azzardo, da un lato, e il finanziamento dell’AVS, dello sport e della cultura, dall’altro.
L’industria delle sostanze psicoattive e delle attività che creano dipendenza trae, intenzionalmente o meno, gran parte dei suoi profitti da persone con consumi o usi problematici.
Le persone con dipendenza da nicotina – sostanza che crea forte dipendenza – assicurano all’industria del tabacco la maggior parte dei suoi profitti. L’obiettivo principale di questa industria è far sì che i propri clienti restino dipendenti dalla nicotina. Nel 2018, i giganti del tabacco hanno visto le loro azioni crollare bruscamente in borsa quando la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti ha minacciato di abbassare il limite massimo del contenuto di nicotina nelle sigarette.
In Svizzera, anche prima che il gioco d’azzardo online fosse autorizzato nel 2019, gli operatori di questo settore ricavavano il 31% delle loro entrate dal 5% dei giocatori con abitudini di gioco problematiche.
Sempre in Svizzera il 4% circa della popolazione consuma praticamente un quarto di tutto l’alcol (etanolo) consumato nel Paese. Le persone che presentano il consumo più problematico generano una parte considerevole del fatturato.
Il modello commerciale delle microtransazioni è oggi dominante nell’industria dei videogiochi e si sospetta che queste, in particolare le loot box (“pacchetti misteriosi”), contribuiscano allo sviluppo della dipendenza da questi giochi, tenendo gli utenti prigionieri a lungo termine in modo che continuino a spendere denaro.
Nel caso della canapa, uno studio condotto nel cantone di Vaud ha stimato che la metà della cannabis consumata nel cantone è utilizzata da quel 10% di persone che ne fa uso quotidiano o quasi. Nel caso di una nuova regolamentazione liberale, queste persone e i nuovi consumatori costituirebbero un importante gruppo target per l’industria.
La salute pubblica deve avere la precedenza sulla massimizzazione dei profitti dei vari settori commerciali, sostiene Dipendenze Svizzera, e uno degli obiettivi della politica deve essere quello di prevenire lo sviluppo della dipendenza.
Secondo il Governo l’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni!” va respinta senza controprogetto
Questo contenuto è stato pubblicato al
All'iniziativa dell'UDC "No a una Svizzera da 10 milioni!" non va opposto alcun controprogetto, né diretto, né indiretto.
Il Governo adotta i provvedimenti per la protezione salariale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Formalmente approvate, aggiungendone una quattordicesima, le 13 misure annunciate un mese fa per lottare contro il dumping sociale e salariale, timore diffuso in relazione ai rapporti con l'Unione europea.
Analisti: “La BNS potrebbe aver terminato il ciclo di ribassi dei tassi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con la sua decisione annunciata giovedì di tagliare il tasso guida dallo 0,50% allo 0,25% la Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe essere il primo, fra i grandi istituti centrali, ad aver terminato il ciclo di ribassi del costo del denaro.
Il 2024 è stato l’anno più letale per i e le migranti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il 2024 è stato l'anno più letale mai registrato per i migranti, stando agli ultimi dati resi noti venerdì dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM): lo scorso anno almeno 8'938 persone sono morte sulle rotte migratorie in tutto il mondo.
Una serie sugli “Swifties” vince nella categoria “Attualità” degli Swiss Press Photo
Questo contenuto è stato pubblicato al
I vincitori degli "Swiss Press Photo" 2025 sono stati svelati oggi. Nella categoria "attualità" si è imposta Anne Morgenstern grazie alle sue foto dei fan della pop star Taylor Swift, i cosiddetti "Swifties", pubblicate sulla "Neue Zürcher Zeitung" (NZZ).
Un quarto dei ghiacciai svizzeri potrebbe essere salvato
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oltre un quarto dei ghiacciai svizzeri potrebbe essere salvato grazie a una buona salvaguardia del clima a livello globale.
Ruag International scivola nelle cifre rosse nel 2024
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ruag International, società nelle mani della Confederazione, ha visto le vendite crollare l'anno scorso. Investimenti nella produzione e nella trasformazione digitale hanno avuto il loro peso secondo l'azienda, che registra una perdita.
Direttrice della SECO: “La Svizzera deve rimanere aperta su tutti i fronti”
Questo contenuto è stato pubblicato al
In tempi d'incertezza e di guerre commerciali la Svizzera deve restare aperta e in contatto con tutti: lo afferma la direttrice della Segreteria di Stato dell'economia (Seco), Helene Budliger Artieda.
Bloomberg: “UBS sta valutando la possibilità di trasferirsi all’estero”
Questo contenuto è stato pubblicato al
UBS sta valutando la possibilità di trasferire la propria sede centrale dalla Svizzera all'estero, indica l'agenzia di stampa economico finanziaria statunitense Bloomberg, che cita persone che hanno familiarità con la questione.
I liberali radicali lanciano una campagna contro l’Iniziativa per la sostenibilità dell’UDC
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Partito liberale radicale svizzero (PLR, destra) non è disposto a rischiare di annullare l'Accordo sulla libera circolazione delle persone con l'UE per moderare l'immigrazione, come previsto dalla iniziativa dell'UDC "No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)".
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.