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Dimissioni di Viola Amherd, reazioni dei partiti e ipotesi di successione

viola amherd
Chi succederà alla ministra della difesa? Keystone / Peter Klaunzer

Il Centro ha ringraziato la ministra della difesa per il lavoro svolto e si rammarica della sua decisione. Martin Candinas possibile successore.

In seguito all’annuncio delle dimissioni della consigliera federale Viola Amherd, il Centro (suo partito di appartenenza) ha espresso mercoledì i suoi ringraziamenti e il suo grande rispetto nei confronti della ministra della Difesa. Ma anche il suo rammarico per la decisione presa.

Amherd, si legge in una presa di posizione, quale “ministra” della difesa si è sempre impegnata per gli interessi della Svizzera e dei suoi cittadini.

Il suo obiettivo è sempre stato quello di “costruire ponti”, curare il dialogo e trovare soluzioni che potessero contare su un ampio sostegno nella popolazione. Il Centro ha poi sottolineato il suo modo di fare alla mano e la sua indole aperta.

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Con il suo grande impegno ha lavorato per la sicurezza della Svizzera. Quale responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha riconosciuto la necessità di modernizzare l’esercito per adeguarsi alla situazione creatasi in Europa. Da notare fra le altre cose l’acquisto di nuovi aerei da combattimento e di sistemi di contraerea.

Amherd, viene evidenziato nella nota, ha poi dovuto gestire le forze armate nella più grande mobilitazione dalla Seconda guerra mondiale: quella legata al sostegno delle autorità civili durante la pandemia di coronavirus.

Martin Candinas, possibile successore?

Il consigliere nazionale grigionese, Martin Candinas, su richiesta di Keystone-ATS si è detto sorpreso delle dimissioni della consigliera federale. “Sarebbe stato bello, se avesse continuato il suo lavoro. Grazie a lei è aumentato il budget dell’esercito. Uno sviluppo che prima del suo arrivo non c’era”, ha detto il politico romancio.

Il nome del 45enne ex presidente del Consiglio nazionale è fra i papabili per la successione di Amherd. Ma mercoledì non ha voluto rispondere a questo proposito. “Oggi bisogna prestare attenzione all’enorme lavoro della consigliera federale Viola Amherd. Da parte mia le porgo un grande ringraziamento per quello che ha fatto per il Paese”, ha dichiarato.

PS: “Il successore dovrà opporti alla politica di UDC e PLR”

Anche il Partito socialista (PS) ha ringraziato Amherd per il suo lavoro, aggiungendo, in un post pubblicato su Bluesky, che il suo successore dovrà opporsi in Governo alla politica UDC/PLR di tagli alla politica climatica, alla parità di genere e al potere d’acquisto.

“L’attuale maggioranza governativa dei due partiti di destra sta aggirando il popolo, come dimostrano i risultati delle votazioni sulla tredicesima AVS, sul diritto di locazione e sull’ampliamento delle autostrade”, si legge in un post su Bluesky.

Viola Amherd, ottava donna in Consiglio federale, è stata spesso bersaglio di attacchi da destra. L’UDC l’ha criticata per distogliere l’attenzione dai suoi 20 anni di responsabilità nel DDPS che hanno contribuito in modo significativo a farne “un vero e proprio dipartimento di disastri, con una debacle degli armamenti dopo l’altra”, afferma ancora il PS. “Ci aspettiamo che il successore di Amherd faccia pulizia nel DDPS e metta finalmente fine allo spreco di denaro dei contribuenti”, conclude il partito.

Dimissioni di Ignazio Cassis?

Dopo l’annuncio della partenza di Amherd, è stata sollevata anche la questione delle possibili dimissioni del ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis. I presidenti del PLR, Thierry Burkart, e del Centro, Gerhard Pfister, interrogati dalla Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF a tal proposito, restano cauti sulla questa possibilità.

Alla trasmissione radiofonica Heute Morgen Burkart ha dichiarato: “Sarebbe indecente per me, in quanto presidente del partito, esercitare ora pressioni su un membro del Consiglio federale”. A suo avviso, le dimissioni di un consigliere federale sono una questione che riguarda il singolo interessato.

Nella stessa trasmissione, il presidente (anche lui dimiddionario) del Centro Gerhard Pfister ha commentato: “Faremmo bene a lasciare che siano i consiglieri federali stessi a decidere se dimettersi o meno”. E ha aggiunto di non rilevare alcun segno di stanchezza da parte del capo della diplomazia svizzera.

Se Ignazio Cassis decidesse di dimettersi prima di marzo (quando verrà nominato il successore di Amherd), l’elezione del suo sostituto avverrà lo stesso giorno, ma prima di quella del successore di Viola Amherd, visto che il ticinese è rimasto in Governo più a lungo. Secondo alcuni commentatori questo potrebbe consentire al PLR di assicurarsi il secondo seggio in Consiglio federale.

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