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Difendere le greggi ma anche i lupi

Due lupi in libertà.
Keystone / Boris Roessler

La popolazione di lupi deve poter essere rapidamente regolata: in particolare va reso possibile abbattere in tempi brevi gli animali che causano danni.

Questo il pensiero del Consiglio nazionale che mercoledì ha sostenuto a larghissima maggioranza una mozione della sua Commissione dell’ambiente.

Il testo incarica il governo di sfruttare il margine di manovra concesso dall’attuale legge sulla caccia per creare le premesse di una convivenza regolamentata fra esseri umani, grandi predatori e animali da reddito, procedendo alle necessarie modifiche a livello di ordinanza e di disposizioni d’esecuzione.

La revisione della legge sulla caccia è stata bocciata di misura dal popolo lo scorso settembre. Pur rispettando la decisione popolare, bisogna trovare una soluzione pragmatica al problema del lupo. Non fare niente non è un’opzione.

Tra le altre cose, la mozione vuole che l’esecutivo adotti misure per rafforzare ed estendere la protezione delle greggi, in particolare sugli alpeggi e nei pascoli. Le disposizioni vanno poi ritoccate in modo tale da poter escludere in ogni momento la possibilità che un lupo solitario o dei branchi si abituino all’essere umano o divengano una minaccia per quest’ultimo.

Il primo lupo è apparso in Svizzera nel 1995. Nel frattempo, si sono formati otto branchi. Il numero di esemplari sta crescendo, tanto che, stando alle stime, tra la fine del 2019 e l’autunno 2020 si è passati da un’ottantina di animali a un centinaio.

Ecco come viene gestita la situazione nel Cantone dei Grigioni, dove si valuta il punto di vista degli allevatori ma anche quello dei lupi:

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tvsvizzera.it/fra con RS


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