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Coronavirus in Svizzera, facciamo un po’ di ordine

Il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri in una chiesa vuota.
Il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri in una chiesa vuota. Keystone / Alessandro Crinari

Aumentano in modo esponenziale i casi di infezione da coronavirus in Svizzera: da sabato se ne contano 800 in più, stando al bilancio giornaliero diffuso domenica alle 13.15 dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). In totale i casi positivi a quell'ora erano 2200, dei quali 1563 confermati.

I morti sono complessivamente quattordici. Domenica mattina è stata annunciata una sesta vittima in Ticino. Si tratta di una persona anziana, ha indicato lo Stato maggiore di condotta, precisando che i casi di contagio nel cantone in mattinata erano 291.

Questa la situazione. Vediamo ora nel dettaglio informazioni e raccomandazioni.

Governo e Parlamento

Le Camere federali hanno messo fine alla Sessione primaverile. I presidenti dei gruppi parlamentari l’hanno deciso durante una conferenza telefonica, ha indicato il presidente degli Stati Hans Stöckli. La Sessione primaverile è iniziata il 2 marzo e avrebbe dovuto durare ancora una settimana.

Di fronte alla pandemia di Covid-19, domenica tre consiglieri federali hanno assicurato nella stampa domenicale il sostegno della Confederazione alla popolazione e all’economia e lanciato un appello alla solidarietà di ogni persona, l’unico mezzo per rallentare la diffusione del virus.

Scuola, pausa più lunga del previsto

Secondo Silvia Steiner, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), la chiusura delle scuole in Svizzera rischia di essere più lunga del previsto. “La scienza dice che ci vorranno dai tre ai quattro mesi prima che l’epidemia si plachi: dobbiamo pertanto aspettarci lezioni da casa per questo periodo”.

“Stiamo pianificando in modo tale da essere pronti per un’estensione del provvedimento” varato dal governo. La scuola andrà avanti, ma in forma diversa”, ha sottolineato Silvia Steiner.

Lavoro

Alcune aziende stanno cercando di trasferire sui dipendenti i costi derivanti dalla chiusura delle scuole adottata venerdì dal Consiglio federale. Lo ha denunciato domenica il sindacato Unia, ricordando che non sono consentiti licenziamenti, tagli ai salari o ferie obbligatorie. Il sindacato ha lanciato un appello al Consiglio federale affinché a ponga immediatamente fine a queste attività “illegali” e adotti misure per salvaguardare il salario dei genitori interessati.

Cantoni

A livello cantonale, domenica il governo di Basilea Campagna ha dichiarato lo stato di emergenza. Ristoranti, alberghi, cinema e centri sportivi saranno chiusi. Tutti gli eventi pubblici e privati con più di 50 persone sono vietati da domani alle 6.00. Misure simili sono state prese in serata anche dal Giura. 

Sabato in Ticino il Consiglio di Stato ha deciso la chiusura di ristoranti, bar e negozi, ad eccezione di quelli di alimentari e delle farmacie. Rimarranno aperti anche i servizi bancari e postali, le edicole e le stazioni di servizio. È attesa per lunedì la decisione sulla tenuta o meno delle elezioni comunali del 5 aprile.

Ginevra ha requisito il reparto di terapia intensiva dell’ospedale privato La Tour, a Meyrin. La misura consente di disporre di più posti di terapia intensiva per far fronte all’epidemia di coronavirus. A Lucerna alcuni piccoli posti di polizia saranno chiusi da lunedì per ridurre il contatto diretto con i clienti e il rischio di infezione degli agenti.

Frontiera

Il governo tedesco ha annunciato che lunedì alle 8.00 chiuderà le frontiere con Francia, Svizzera e Austria. L’Austria ha da parte sua sospeso il traffico aereo e ferroviario da e per la Confederazione dalla mezzanotte di domani.

Sul fronte doganale, la reintroduzione temporanea dei controlli alle frontiere interne allo spazio Schengen relativamente al confine italo-svizzero, decisa venerdì dal Consiglio federale, funziona bene, secondo il direttore dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), Christian Bock. 

Stazioni sciistiche

Sabato mattina il consigliere federale Alain Berset ha richiamato all’ordine i gestori degli impianti sciistici. Intervenendo durante la trasmissione Samstagsrundschau della radio svizzero tedesca il ministro della sanità ha precisato che le misure decise venerdì dal Consiglio federale per limitare la diffusione del coronavirus prevedono la chiusura di tutti gli scilift. In giornata alcuni avevano aperto l’attività come se nulla fosse.

Mobilitazione e corsa agli acquisti

Intanto cresce la mobilitazione a sostegno dei gruppi di persone a rischio sanitario. Il movimento Sciopero per il clima Svizzera ha per esempio reso noto di aver creato un sito web dove attivisti per il clima si mettono a disposizione di gruppi per offrire aiuto, per esempio facendo la spesa o accudendo bambini.

In seguito alle misure adottate dal Consiglio federale per lottare contro il coronavirus, alcuni cittadini si sono fiondati nei negozi per fare scorte. In diverse città gli scaffali erano praticamente vuoti. Eppure, non c’è alcun motivo di lasciarsi prendere dal panico.

Ecco il servizio del tg:

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