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Dazi sull’acciaio, Swiss Steel non si sbilancia

acciaio incandescente
Dazi del 25% sull'acciaio: è l'ultima decisione di Donald Trump. Keystone-SDA

Swiss Steel non si sbilancia riguardo all'impatto dei nuovi dazi che il presidente statunitense Donald Trump vuole imporre sulle importazioni di acciaio e alluminio negli USA.

Swiss Steel sta lavorando a stretto contatto con i propri clienti per trovare soluzioni alle mutate condizioni quadro causate dai nuovi dazi statunitensi sulle importazioni di alluminio e acciaio, ha indicato il gruppo siderurgico elvetico interpellato dall’agenzia AWP.

Il conglomerato ha un impianto di produzione negli Stati Uniti, a Chicago, e nel 2023 ha generato circa il 10% del suo fatturato nel paese oltre Atlantico. Non vengono fornite per contro informazioni dettagliate sull’import negli USA.

La società sottolinea peraltro che le importazioni di acciaio negli Stati Uniti sono già soggette a dazi e restrizioni commerciali. “Se dovessero essere adottate ulteriori misure, il contesto generale potrebbe però cambiare”, sottolinea la ditta.

Come noto Swiss Steel è confrontata da tempo con le difficoltà che attanagliano l’intero settore: in gennaio ha confermato la cancellazione di 130 impieghi sugli attuali 750 presso Steeltec, un’azienda che fa capo al gruppo. Il 17 febbraio è inoltre prevista un’assemblea generale straordinaria che deciderà sull’uscita della società dalla borsa svizzera, con l’obiettivo di diminuire i costi e gli oneri amministrativi.

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Dazi del 25%

Ricordiamo che Trump ha firmato proprio ieri, lunedì, dei nuovi ordini esecutivi che impongono dazi del 25% su acciaio e alluminio e poi tariffe reciproche. Ha poi segnalato che avrebbe preso in considerazione l’imposizione di tariffe aggiuntive anche su automobili, prodotti farmaceutici e chip per computer.

Dal TG 20.00 della RSI dell’11 febbraio 2025:

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