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Dalla Svizzera un cerotto-spia per le operazioni allo stomaco e all'intestino

L'invenzione è valsa ad Alexandre Anthis il premio della ricerca conferito ogni anno dall'EMPA. Empa

Il Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) e il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (EMPA) hanno messo a punto un nuovo cerotto in grado di rilevare eventuali perdite nel tratto gastrointestinale in seguito a interventi di sutura.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 giugno 2023 - 15:00
tvsvizzera.it/mar

"I chirurghi ci hanno detto che mentre durante un intervento, per quanto complicato, hanno una chiara visione del campo operatorio, una volta chiusa la cavità addominale sono 'ciechi' e possono accorgersi di eventuali perdite solo quando è troppo tardi", ha spiegato Alexandre Anthis, dell'ETHZ, citato in un comunicatoLink esterno stampa dell'EMPA.

Il nuovo cerotto in idrogel composito sviluppato dai ricercatori e dalle ricercatrici dei due istituti permette appunto di rilevare perdite nello stomaco o nell'intestino. Una volta che i succhi gastrici e intestinali entrano in contatto con il sensore, sul cerotto appaiono delle bolle di gas, visibili grazie ad un apparecchio ad ultrasuoni.

A seconda della posizione della perdita, la reazione può verificarsi nel giro di minuti o di alcune ore, si legge nella nota. Finora, il personale sanitario ha dovuto affidarsi a reazioni fisiche molto più tardive delle persone interessate o a test di laboratorio, che a volte forniscono troppo tardi una chiara indicazione della presenza di una perdita dalla sutura.

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Se necessario, il nuovo cerotto può anche rilasciare farmaci, ad esempio degli agenti antibatterici.

Inoltre, l'adesivo è dotato delle proprietà necessarie per la chiusura della ferita. "La supercolla, biocompatibile ed economica, costituita in gran parte da acqua, potrebbe non solo ridurre il rischio di complicazioni dopo un intervento chirurgico addominale, ma anche accorciare la durata delle degenze ospedaliere e consentire dunque un risparmio di costi sanitari".

Come spiegato da Inge Hermann, la professoressa che ha supervisionato il progetto di Alexandre Anthis, l'idea di applicare cerotti ai condotti gastrointestinali era già stata presa in considerazione da precedenti ricerche, ma si era sempre rilevata poco efficace. Infatti, il materiale a base di proteine di cui le bande adesive tradizionali sono formate non è sufficientemente resistente all'azione corrosiva dei succhi gastrici. La nuova invenzione permetterebbe invece di superare l'ostacolo, ragione per cui "il cerotto intestinale sta già suscitando un grande interesse tra il corpo medico".

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