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Dalla Svizzera quasi 100 milioni di franchi per la ricostruzione dell’Ucraina

Nicolas Walder
Nicolas Walder. Keystone-SDA

La Svizzera parteciperà con 96,1 milioni di franchi all'aumento di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) impegnata nella ricostruzione dell'Ucraina.

Dopo gli Stati in dicembre, giovedì anche il Consiglio nazionale ha approvato il decreto federale, con 125 voti contro 65, che approva la partecipazione svizzera con 96,1 milioni di franchi alla ricostruzione dell’Ucraina.

La BERS è un partner fondamentale per la Svizzera, ha detto Nicolas Walder (Verdi, sinistra ecologista) a nome della commissione. I Paesi membri di questa istituzione hanno deciso un aumento del capitale di quattro miliardi di euro. Entro il 2032 questo capitale supplementare genererà circa 24 miliardi di euro di prestiti per l’Ucraina, ha precisato il ginevrino.

La partecipazione elvetica sarà finanziata con fondi riservati all’Ucraina nel quadro della cooperazione internazionale, ha indicato il consigliere federale Guy Parmelin. “Questa compensazione è eccezionale poiché l’aumento di capitale è direttamente legato all’impegno della Svizzera in favore della ricostruzione dell’Ucraina”, ha precisato il vodese.

La BERS, fondata nel 1991 per sostenere il passaggio a un’economia di mercato nell’Europa centrale e orientale, è un importante partner multilaterale della Svizzera per la cooperazione internazionale. La Svizzera è membro fondatore ed è presente in modo permanente nel Consiglio di amministrazione. È anche a capo di un gruppo di voto che include l’Ucraina, ha ricordato Parmelin.

Da notare che oltre all’aumento di capitale, le Camere hanno anche adottato un secondo decreto federale – oggi il Nazionale ha detto sì con 104 voti contro 85 e 3 astenuti – che approva la modifica dell’accordo istitutivo della BERS che permetterà a quest’ultima di estendere la portata delle sue operazioni anche all’Africa subsahariana e all’Iraq. In queste regioni gli interventi saranno solo puntuali, mentre la priorità resterà la ricostruzione dell’Ucraina, ha aggiunto Parmelin.

I due decreti sono definitivamente adottati.

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