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Crollano le donazioni d’organi in Svizzera

Intervento di trapianto in sala operatoria.
Keystone

Preoccupa il sensibile calo di donazioni d'organi negli ultimi cinque mesi che sta mettendo in seria difficoltà il settore dei trapianti nella Confederazione, con inevitabili ricadute sulle aspettative di vita di molti pazienti.


In occasione della giornata nazionale che si svolgerà sabato la fondazione Swisstransplant intende sensibilizzare la popolazione sul tema che sarà oggetto nei prossimi anni di una votazione popolare.

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Le cifre sono chiare: i decessi di persone in lista d’attesa sono saliti da cinque nel primo trimestre dell’anno – durante il quale sono stati effettuati 160 trapianti – a quindici tra aprile e giugno, periodo nel quale gli interventi sono crollati del 40%. Attualmente sono 1’400 i pazienti in attesa di organi, il 2-3% dei quali hanno meno di 16 anni. Circa l’80% di loro necessita di un nuovo rene, il 10% di un fegato, il 5% di un cuore, il 3% ha invece bisogno di un polmone e il 2% di un pancreas.

La scarsità di donazioni, indica Swisstransplant, è da addebitare essenzialmente alle norme vigenti, che in assenza di esplicita volontà del donatore attribuiscono questa difficile e delicata decisione ai familiari del defunto, che nella maggior parte dei casi (60%) negano l’autorizzazione all’espianto per ragioni di varia natura.

L’iniziativa popolare depositata alla Cancelleria federale la scorsa primavera, su cui si dovranno esprimere le urne, intende capovolgere l’attuale situazione: in assenza di esplicita dichiarazione contraria del potenziale donante i sanitari dovrebbero poter procedere all’espianto di organi.

In attesa del pronunciamento degli elettori però, ricorda la fondazione Transplant, è sempre possibile comunicare, anche sull’apposito portale internet, la propria disponibilità – in caso di decesso – al registro nazionale dei donatoriCollegamento esterno. Sollevando così i propri familiari da una penosa decisione qualora vengano coinvolti.    

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