I costi di trasporto e alloggio salgono più della media
L'inflazione generale è stata dello 0,7%, ma si è pagato in media l'1,7% in più per le spese di alloggio.
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Secondo uno studio di Comparis, nel mese di novembre sono aumentati più della media i prezzi di trasporti e alloggio.
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L’indice mobilità e abitazione (MAB) – calcolato dal portale di confronti internet Comparis in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH) – è salito dell’1,7% in novembre rispetto allo stesso mese del 2023, a fronte dell’inflazione generale è stata dello 0,7%.
“Per una famiglia media in Svizzera, l’abitazione e la mobilità rappresentano circa il 40% del budget per il consumo giornaliero: ecco perché gli aumenti di prezzo in questo ambito sono particolarmente sentiti dai consumatori”, afferma Dirk Renkert, esperto di Comparis in finanze, citato in un comunicato odierno.
Il MAB registra l’andamento del costo di affitti ed energia, nonché della mobilia domestica, come pure i prezzi per benzina e diesel, gli oneri per l’auto e quelli per i biglietti dei trasporti pubblici. Concretamente un incremento dell’indice dell’1,7% significa che se l’anno scorso una famiglia ha speso 2’500 franchi al mese per l’alloggio, 1’000 franchi per l’auto e 200 franchi per i biglietti dei trasporti pubblici i costi sono ora aumentati di quasi 63 franchi. Considerando l’intero anno, solo per l’abitazione e la mobilità ciò rappresenta una progressione degli oneri di 755 franchi.
Particolarmente importante è la componente delle pigioni. “La prevista riduzione del tasso ipotecario di riferimento dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo temporaneo ai locatari con contratto in essere”, sostiene Renkert. “A causa della scarsità di abitazioni, i nuovi inquilini sono invece confrontati con un costante incremento degli affitti. I canoni locativi in crescita continueranno a essere un importante fattore che favorisce l’inflazione”, conclude l’esperto.
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