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Tutti dovranno passare prima dal medico di base

Primissimo piano della colonnina di un dispositivo di misurazione della pressione
7 svizzeri su 10 hanno già scelto, come variante assicurativa per risparmiare, di rinunciare alla possibilità di rivolgersi a uno specialista senza passare dal medico di base. © Keystone / Christian Beutler

Il Consiglio federale ha adottato mercoledì un nuovo pacchetto di misure per frenare l'incremento dei costi della salute in Svizzera. Il provvedimento centrale è l'introduzione di un tetto massimo annuale di aumento degli oneri per le prestazioni coperte dall'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. In vista l'obbligo, per il paziente, di rivolgersi a un medico di base o un servizio di telemedicina prima di poter consultare uno specialista.

In totale, il potenziale di risparmio è di circa un miliardo di franchi l’anno. Con questo pacchetto, il governo presenta un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare ‘Per premi più bassi – Freno ai costi del settore sanitario’ depositata dal Partito popolare-democratico (PPD, centro). Le misure saranno in consultazione fino al prossimo 19 novembre.

Mezzobusto di un uomo in abito formale che parla facendo un gesto; sul fondo, scritta Consiglio federale
Alain Berset. Keystone / Peter Klaunzer

Evitare il superfluo

“L’evoluzione dei premi è una delle preoccupazioni maggiori degli svizzeri”, ha detto alla stampa Alain Berset, responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI), ed “è importante differenziare tra l’aumento dei costi che è giustificabile e quello che non lo è”.

Se da un lato l’invecchiamento della popolazione e metodi migliori ma più cari rispetto al passato -come nel trattamento dei tumori, ha precisato il ministro della sanità- comportano spese più cospicue, dall’altro bisogna agire per impedire una crescita alle stelle degli oneri illegittimi.

Confederazione e Cantoni fisseranno annualmente un tetto massimo per l’aumento degli oneri nei settori delle ospedaliere stazionarie, delle cure mediche ambulatoriali e dei medicamenti. I pazienti continueranno ad avere accesso a tutte le prestazioni di base ma l’obiettivo è “Ridurre, se non eliminare, le prestazioni inutili”.

Prima consulenza

Per evitare trattamenti superflui e rafforzare il coordinamento dell’assistenza sanitaria, il governo vuole l’obbligo di una cosiddetta prima consulenza a cui rivolgersi in caso di problemi di salute: un medico di famiglia, un centro medico o un servizio di telemedicina.

Una sorta di punto d’accesso che il 70% dei cittadini ha già adottato come variante assicurativa (con la quale le compagnie concedono uno sconto sui premi). Il rimanente 30% dovrà uniformarsi e nessuno, in altre parole, potrà più rivolgersi direttamente a uno specialista.

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Alain Berset ha anche parlato di reti di cure coordinate -centri che riuniscono specialisti di diverse professioni e si rivelano utili con persone con malattie croniche come diabete, artrosi, cardiopatie- e dell’intenzione del governo di inserire nella legge la prassi di concludere accordi con le aziende farmaceutiche -i cosiddetti modelli di prezzo- per garantire un accesso rapido e il più conveniente possibile ai medicamenti innovativi e costosi.


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