Tutti dovranno passare prima dal medico di base
Il Consiglio federale ha adottato mercoledì un nuovo pacchetto di misure per frenare l'incremento dei costi della salute in Svizzera. Il provvedimento centrale è l'introduzione di un tetto massimo annuale di aumento degli oneri per le prestazioni coperte dall'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. In vista l'obbligo, per il paziente, di rivolgersi a un medico di base o un servizio di telemedicina prima di poter consultare uno specialista.
In totale, il potenziale di risparmio è di circa un miliardo di franchi l’anno. Con questo pacchetto, il governo presenta un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare ‘Per premi più bassi – Freno ai costi del settore sanitario’ depositata dal Partito popolare-democratico (PPD, centro). Le misure saranno in consultazione fino al prossimo 19 novembre.
Evitare il superfluo
“L’evoluzione dei premi è una delle preoccupazioni maggiori degli svizzeri”, ha detto alla stampa Alain Berset, responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI), ed “è importante differenziare tra l’aumento dei costi che è giustificabile e quello che non lo è”.
Se da un lato l’invecchiamento della popolazione e metodi migliori ma più cari rispetto al passato -come nel trattamento dei tumori, ha precisato il ministro della sanità- comportano spese più cospicue, dall’altro bisogna agire per impedire una crescita alle stelle degli oneri illegittimi.
Confederazione e Cantoni fisseranno annualmente un tetto massimo per l’aumento degli oneri nei settori delle ospedaliere stazionarie, delle cure mediche ambulatoriali e dei medicamenti. I pazienti continueranno ad avere accesso a tutte le prestazioni di base ma l’obiettivo è “Ridurre, se non eliminare, le prestazioni inutili”.
Prima consulenza
Per evitare trattamenti superflui e rafforzare il coordinamento dell’assistenza sanitaria, il governo vuole l’obbligo di una cosiddetta prima consulenza a cui rivolgersi in caso di problemi di salute: un medico di famiglia, un centro medico o un servizio di telemedicina.
Una sorta di punto d’accesso che il 70% dei cittadini ha già adottato come variante assicurativa (con la quale le compagnie concedono uno sconto sui premi). Il rimanente 30% dovrà uniformarsi e nessuno, in altre parole, potrà più rivolgersi direttamente a uno specialista.
Alain Berset ha anche parlato di reti di cure coordinate -centri che riuniscono specialisti di diverse professioni e si rivelano utili con persone con malattie croniche come diabete, artrosi, cardiopatie- e dell’intenzione del governo di inserire nella legge la prassi di concludere accordi con le aziende farmaceutiche -i cosiddetti modelli di prezzo- per garantire un accesso rapido e il più conveniente possibile ai medicamenti innovativi e costosi.
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