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Turisti svizzeri bloccati, presto tutti saranno rimpatriati

Un aereo della Edelweiss in volo in un cielo terso.
Il Dipartimento degli affari esteri è in procinto di ottenere i necessari permessi di atterraggio dalle autorità competenti. Poi tutti a casa. © Keystone / Christian Merz

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sta organizzando il rientro in Svizzera di circa 630 turisti elvetici bloccati in Perù e in Colombia in collaborazione con la compagnia aerea Edelweiss. Per martedì e mercoledì sono previsti due voli charter.

Giovedì il consigliere federale Ignazio Cassis aveva invitato tutti i viaggiatori svizzeri all’estero a tornare in patria immediatamente prima che la mobilità diventi ancora più difficile. In alcuni casi, tuttavia, a causa dell’evoluzione locale e dei trasporti non è più possibile organizzare il viaggio di ritorno in modo indipendente. 

“Ho quindi incaricato il nostro Centro di gestione delle crisi (CMC) di occuparsi dell’organizzazione dei viaggi di ritorno”, spiega il ministro degli affari esteri in un comunicato diramato dal DFAE.

Negli ultimi giorni il Dipartimento, in collaborazione con gli operatori turistici e le associazioni di viaggio, ha cercato intensamente di raggiungere i turisti bloccati per riportarli in Svizzera. Grazie alla collaudata collaborazione con Swiss e Edelweiss, viene affermato nella nota, è stata trovata una prima soluzione per l’America Latina.

Il DFAE ha noleggiato due aerei. Questi voleranno verso Bogotà (Colombia) e Lima (Perù) martedì e mercoledì. “Il mio dipartimento è in procinto di ottenere i necessari permessi di atterraggio dalle autorità competenti. Questo ci permetterà di riportare, come previsto, i nostri cittadini che non sono stati in grado di organizzare il proprio viaggio di ritorno”, afferma il consigliere federale.

Già lunedì il DFAE creerà la capacità per il rientro di circa 100 turisti svizzeri dal Costa Rica. Ulteriori viaggi di ritorno organizzati saranno pianificati in seguito. Il Dipartimento sta inoltre esaminando la collaborazione con i paesi limitrofi per potersi offrire reciprocamente posti liberi. La Confederazione prefinanzierà questi voli charter; i turisti dovranno pagare il biglietto aereo e quindi sostenere una parte dei costi.

Decine di migliaia di turisti all’estero

Il DFAE parte dal presupposto che attualmente vi siano ancora alcune decine di migliaia di viaggiatori svizzeri all’estero. Solo 7’710 persone si sono iscritte all’app Travel Admin del DFAE. “Per raggiungere tutti gli interessati, chiedo a chi è toccato di registrarsi immediatamente nell’app. Solo così possiamo avere un buon quadro della situazione nel mondo”, aggiunge Cassis.

Il Dipartimento invita pertanto tutti i turisti a registrare il proprio nome, il numero di contatto e il luogo di soggiorno. Ciò consentirà di fornire il sostegno in modo più rapido e mirato. Il DFAE chiede inoltre a coloro che sono già rientrati in Svizzera di annullare la registrazione del loro viaggio.

Nelle ultime settimane – viene ricordato – la Svizzera ha già organizzato viaggi di ritorno. Ad esempio, i passeggeri di una nave da crociera sono stati riportati dagli Stati Uniti, in stretta collaborazione con la Germania. Mentre grazie alla collaborazione con la Francia, il DFAE ha rimpatriato cittadini svizzeri da Wuhan, in Cina.

Ecco l’intervista al Responsabile della politica estera, il ticinese Ignazio Cassis:

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80 svizzeri a Genova

Intanto l’assessore regionale ligure alla Protezione civile Giacomo Giampedrone ha indicato all’agenzia Ansa che la Svizzera invierà mezzi propri per riportare a casa i circa 80 cittadini elvetici che si trovano a bordo della Costa Luminosa, la nave da crociera attraccata sabato mattina al porto di Savona dopo essere partita dal porto di Marsiglia ieri sera. Un ultrasettantenne di nazionalità svizzera con sintomi era stato trasportato in un ospedale della città francese. La Costa Luminosa era arrivata venerdì mattina dai Caraibi.

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