Corea del Sud: anche gli scout svizzeri si trasferiscono nella capitale
Circa 1'400 scout svizzeri sono stati trasferiti verso Seul dal sito del più grande campo scout del mondo in Corea del Sud dopo l'allarme tifone.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
“A parte alcuni capi squadra e altri adulti, la maggior parte dei partecipanti ha lasciato il campo e si sta dirigendo in autobus verso Seul”, ha dichiarato martedì all’agenzia di stampa Keystone-ATS Barbara Hochuli, portavoce della delegazione scout svizzera.
La Svizzera ha una delle delegazioni più numerose del 25° World Scout Jamboree, che si sarebbe dovuto svolgere nella regione costiera di Saemangeum, a circa 180 km a sud-ovest della capitale, dal 1° al 12 agosto.
Le autorità sudcoreane hanno annunciato martedì di aver mobilitato circa 1’000 autobus per trasportare circa 40’000 scout a Seoul e in altre regioni dell’entroterra, dopo che il servizio meteorologico ha indicato che un forte tifone si stava dirigendo verso il Paese.
Secondo Hochuli, gli scout svizzeri saranno alloggiati in residenze per studenti in otto località della capitale. “L’evento non sarà cancellato e la festa di chiusura si svolgerà come previsto l’11 agosto, ma certamente a Seul”, ha precisato alla televisione pubblica svizzera SRF.
Si è però rammaricata del fatto che i partecipanti siano venuti a conoscenza del cambiamento di programma solo dopo i media. “La gente corre dietro alle informazioni”.
Gli scout svizzeri torneranno in Svizzera, come inizialmente previsto, il 12 e 13 agosto.
Critiche
Il Jamboree ha già fatto notizia la scorsa settimana dopo che il caldo estremo ha indotto l’Organizzazione mondiale del movimento scout a raccomandare la fine anticipata dell’evento. Migliaia di partecipanti provenienti da Regno Unito, Stati Uniti e Singapore hanno abbandonato il campo per problemi di salute.
Tuttavia, la maggior parte delle associazioni nazionali, compresa la delegazione svizzera, ha deciso di rimanere nel Paese.
La 25esima edizione del World Jamboree, dal tema “Disegna il tuo sogno”, avrebbe dovuto riunire circa 43’000 giovani provenienti da 160 Paesi, inizialmente ospitati in più di 20’000 tende.
Il governo sudcoreano ha dichiarato che coprirà i costi di alloggio in dormitori universitari, centri di formazione o alberghi nella capitale e in altre regioni del Paese.
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